L’ITALIA DEI DOPPIOGIOCHISTI

Bello il mestiere dei giornalisti di football. Scrivi per tre quarti d’ora un articolo che nei tre quarti d’ora successivi viene cestinato.

E’ accaduta una roba del genere seguendo Germania-Italia, incominciata con una bambola da 3 a 0 per poi ribaltarsi sul 3 a 3, con un rigore prima concesso e poi annullato a favore degli azzurri e un altro penalty questo confermato dal Var.

Riassunto: roba piccola l’Italia del primo tempo, inesistente, imbarazzante, zero tiri in porta e nemmeno un’ipotesi di attacco, tre gol a deprimere il gruppo. Centrocampisti non pervenuti, il trio Barella-Ricci-Tonali sovrastato dalla panzer divisionen, due stopper con il giallo dell’ammonizione, segnali preoccupanti. Accese candele varie sperando che i tedeschi non vogliano infierire.

Infatti qualche vagito azzurro nella seconda frazione ha fatto intendere che forse, chissà, gli inserti di Frattesi e Politano hanno trasformato l’acqua naturale in effervescente, la pigrizia tedesca ormai con la pancia e il risultato pieni ha consentito di risalire, il gol di Kean ha approfittato di un momento di vacanza avversario, la Germania si è rilassata e la squadra di Spalletti, già rinominato Luciano Motta o Thiago Spalletti, ha preso coraggio e ha rilanciato Moise Kean al raddoppio.

Prevedo dibattiti e interrogazioni parlamentari sul rigore non assegnato per fallo su Di Lorenzo, il replay ha illustrato la correttezza della decisione dell’arbitro Marciniak che poi nulla ha potuto, per fortuna nostra, sul sacrosanto pugno del difensore tedesco che ha portato al 3 a 3.

Dunque un’altra partita dell’Italia, finalmente sanguigna, meno in soggezione e più spavalda, con i tedeschi affannati e preoccupati di una eventuale clamorosa beffa degli italiani, un altro leggendario 4 a 3 di messicana memoria.

Peccato, si fa per dire, siamo fuori dalla Final Four di Nations League, ma con qualche speranza di tornare una squadra seria, dimenticando l’orribile primo tempo.Pubblicità

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