Trent’anni dopo, sembra ieri. Ma è sempre oggi. L’Italia non ha ancora le Mani pulite, adesso come allora. E chi s’illudeva in quegli anni feroci di inchieste, di processi, di purghe, di suicidi, che mai più la gente si sarebbe azzardata a corrompere e a farsi corrompere, chi s’illudeva si ritrova nei panni dell’illuso. Restiamo inguaribilmente sensibili e arrendevoli davanti al fascino della mazzetta. Ultime dal Paese reale:
Roma, lavori per il Giubileo: Finanza negli uffici del Comune per le gare d’appalto, tangenti sulla manutenzione stradale, indagati quattro funzionari del Comune e uno di Astral, società della Regione Lazio, praticamente l’imprenditore risparmiava sui materiali dei lavori stradali pagando mazzette e offrendo posti di lavoro ai figli dei dipendenti pubblici, lo schema cambia poco, tutto già visto e rivisto in tutte le epoche.
Pochissimi giorni fa, Bari, stavolta Asl: imprenditori pagavano tangenti per ottenere gli appalti. Immancabili anche i dettagli da cinepanettone tragicomico e sguaiato, restiamo quelli di Sordi e Totò, con la moglie dell’impiegato arrestato che rivela tutto lo stress di gestire questi profitti, “troppi contanti, come li spendiamo? Per noi pagare le badanti con denaro contante è una manna dal cielo”. Povera donna, sono problemi.
Lo sappiamo, è la prima cosa che ci dicono gli zelanti avvocati: questi vip italiani degli appalti pubblici sono indagati, non colpevoli. Certo. Ma sappiamo altrettanto bene che le intercettazioni – finchè i garantisti furboni non riusciranno ad abolirle del tutto – non mentono, perchè almeno quelle ancora non le inventa di sana pianta l’Intelligenza Artificiale. Il che, in attesa delle sentenze di terzo grado, ci consente di tirare già da subito la conclusione più malinconica e deprimente: l’Italia non è cambiata e non dà alcun segno di voler cambiare sul serio.
Ad ogni cambio di stagione, dimostriamo una nuova consapevolezza e definiamo piani ben chiari: bisogna cambiare la scuola, la cultura, il mondo del lavoro, le procedure degli appalti, l’amministrazione pubblica, bisogna cambiare il senso civico e nostra morale. Ma nel frattempo resta sempre più evidente la più banale delle conclusioni: l’Italia non cambia finchè non cambiano gli italiani. Passano gli anni, ricorrono gli anniversari di Mani pulite, ma sotto l’occhio delle cimici e delle telecamere nascoste c’è sempre qualcuno che ci ricorda l’articolo uno: l’Italia è una Repubblica fondata sulla mazzetta. Non sono previsti altri articoli.