L’INFLUENCER DEI LIBRI PIENI DI VUOTO

di JOHNNY RONCALLI – In fondo è roba da museo, anticaglia che fa arredamento e vien buona per gli abbinamenti cromatici. E fa scattare al livello superiore nella scala glamour, certo, a patto che non si tratti di roba che si debba aprire e sfogliare, e leggere magari.

Questo ha pensato Maddy Burciaga nel promuovere una linea di libri fasulli, ma chic, ripieni di nulla, forse di cioccolatini con i foglietti che dispensano il decalogo del perfetto influencer. No, in realtà nemmeno quello.

Maddy Burciaga, francese ma residente a Dubai, nata Scheidler ventisette anni fa e due milioni di seguaci su Instagram all’attivo, ha le idee chiare: falsi libri da usare come le palle dell’albero di Natale, a decorare l’appartamento, falsi libri per lo più dedicati a stilisti e bei nomi della moda e dell’immagine, intendiamoci. Maddy ha le idee chiare e la coerenza non le fa difetto, libri falsi ma appartenenti alla corrente letteraria che ben conosce.

I libri veri sono piuttosto costosi, dice, e se servono giusto per essere messi in mostra – a che altro, sennò? -, se non sei interessato a leggerli, vanno benissimo quelle sfavillanti scatole di cartone da posizionare a piacimento sul tavolo, sul canapé, anche in bagno, a fianco del water nel caso.

A patto di non volerli aprire, ma a chi può venire in mente una tale corbelleria?

La campagna ha avuto non pochi intoppi pare e, del resto, figuriamoci se non si fa avanti qualche invidioso matusalemme a tarpare le ali a una giovane intraprendente che sforna geniali idee puntozero a ripetizione.

Vien da dire che ne sanno una più del diavolo questi influencer, anche se, a onor del vero, la professione è ancora agli inizi e qualche malizia ancora non affiora come dovrebbe.

Quale colpo di genio sarebbe stato apporre una bella etichetta a fianco del finto tomo, con su scritto “QUESTO NON È UN LIBRO”. Ma insomma, ci vuole indulgenza, per operazioni di questo tipo occorre averlo aperto qualche volume, ma no, è fuori questione, un libro è innanzitutto un parallelepipedo.

Lo diceva anche Picasso in fondo, bisogna tornare bambini e vedere le cose nella loro essenzialità, bisogna tornare alla geometria.

Un pensiero mi lascia insonne tuttavia: se a qualcuno di questi influencer, con quelle milionate di seguaci, un giorno venisse in mente di farsi fotografare con copie di veri Dostoevskij, di veri Leopardi, di veri Shakespeare, non rischieremmo di assistere a un retrogrado, anacronistico risveglio della passione per la letteratura?

E col tempo, non rischieremmo un risveglio delle coscienze e addirittura di vederci sottrarre di colpo la birra senza alcol o la coca-cola senza caffeina, conquistati con tale sforzo e perseveranza?

Ma no, non mi devo inquietare, siamo in piena fantascienza.

Il risveglio delle coscienze, figuriamoci.

Un pensiero su “L’INFLUENCER DEI LIBRI PIENI DI VUOTO

  1. FIORENZO ALESSI dice:

    Egr. Dott. Johnny Roncalli,
    se lei mi conoscesse solo un pochino, saprebbe bene che non sono nè invidioso, e tanto meno matusalemme.
    Nonostante abbia ormai più passato alle spalle che futuro davanti , cerco di mantenere in forma il fisico unitamente a quel poco di cervello che mi ritrovo. Debbo dire, per quanto mi si dice, con risultati neanche male. Dunque, invidiosi saranno magari gli altri.
    Comunque, per quanto mi riguarda, mens sana in corpore sano.
    Che c’entra questo con i libri-non libri della sconsolante trovata dei questa signorina ventisettenne di cui lei narra ? C’entra, eccome se c’entra.
    Già il termine “influencer” , in una generale situazione pandemica com’è quella in cui ci ritroviamo , e facendo comunque richiamo ad un virus , mi fa frullare alquanto gli zebedei.
    Se ci aggiungiamo la stratosferica corbelleria dell’elogio …del nulla, com’è un libro fasullo , temo che siamo ben oltre quella linea di demarcazione naturale che , a casa mia , ha nomi (obsoleti, certo!) di ragionevolezza e sensatezza.
    Se qualcuno, poco educatamente ed anche poco elegantemente , se ne uscisse con la sintetica e popolana definzione d’imbecille nei riguardi di chi propina siffatte scempiaggini, farei veramente fatica a non apprezzarlo.
    Magari, viste le origini francesi di questa influencer del caso (ho scritto “caso” eh ! non un ‘ altra parolina che mi frullava in mente) , con un BRAVO’ . Non di mera circostanza.
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

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