L'”INCUBATORE” EMANUELE, ALL’ITALIA MANCAVA

di CRISTIANO GATTI – E alla fine, se Dio vuole, l’Italia sembra aver trovato il suo anello mancante: a tirarla fuori dalle grane non sarà più uno di questi politicanti da due carati, che con la loro mediocrità ci hanno portati dentro la palude, ma un personaggio che la sa molto lunga, sulla politica e sull’economia, sulla vita e sul mondo, soprattutto sul mondo del lavoro, il nostro vero problema. Sbagliato, non è Briatore. E’ Emanuele Filiberto.

A quanto pare il nostro re senza corona ha deciso cosa fare da grande: dopo averle provate tutte, Ballando con le stelle, ha spiegato di non poter più resistere al richiamo della sua Patria, un richiamo che all’infuori di lui nessuno ha sentito, ma che a suo dire non può restare inascoltato. Basta, adesso il regno lo risistema a modo suo. Ha aspettato anche troppo.

Come prima cosa, ha lanciato il movimento “Realtà Italia”, omettendo “Ai confini della”, per il momento solo associazione culturale, ma quanto prima nuova forza politica. Idee chiarissime, soprattutto nuovissime. In sintesi:

“Basta con la politica dei selfie con la bandiera. Servono piani concreti per l’Italia che così a ripartire non ce la fa. E cosa hanno fatto i politici, mentre tutti gli altri in Europa hanno prodotto soluzioni vere?” (in Europa?!, soluzioni vere!?, ndr).

Partendo da qui, Emanuele scende poi nel dettaglio, in un’intervista al “Corriere”:

“Se Realtà Italia sarà in futuro un movimento politico o se resterà un movimento di idee non lo so. Ma se deve finire in politica, che sia».

Polemico, principe?

«Dico quel che penso: non è questa l’Italia che sognavo in esilio. I giovani senza futuro. Non mi convince il governo e neppure l’opposizione che riempie le piazze. Negli Usa ho un’attività di ristorazione on the road con i truck Prince of Venice. Con il Covid ho dovuto chiudere due mesi, mettere i dipendenti in cassa integrazione… bene, tutti hanno subito ricevuto un bonus di lavoro. Quanto agli affari, in tempo di crisi è l’ora di cogliere opportunità: sto rilevando nuovi locali per ampliare poi il business. E intanto con Realtà Italia porterò a un tavolo virtuale, con il webinar Meraviglia Italia, imprenditori del turismo e della bellezza».

Quali imprenditori?

«Brunello Cucinelli che conosco bene perché siamo vicini di casa in Umbria, Alessandra Priante scelta dalle Nazioni Unite come direttore del turismo europeo, Marcello Sorrentino di Fincantieri infrastrutture, Roberto Daneo fondatore di We Plan dietro alla candidatura di Milano per l’Expo 2015 e ora delle Olimpiadi Milano-Cortina, il professor Noci del Politecnico di Milano e Davide Oldani…».

Un economista e uno chef. Come vi siete conosciuti?

«Con Oldani abbiamo lavorato assieme in tv e con Noci ci ha messi in contatto l’eurodeputato Riccardo Garosci».

Già, la tv: a cosa è servita?

«Mi ha insegnato a capire gli italiani, la tv entra nelle loro case. Poi ho fatto esperienza con le T-shirt Prince Tees».

A marzo un video-appello agli imprenditori, un primo webinar su piu-Italia.org, con Frédéric Mitterrand e il banchiere Ennio Doris. Ora Realtà Italia: dove ha sede?

«Una sede fisica ancora non c’è ma sarà a Torino o Roma e avrà delegazioni regionali e provinciali… L’ho registrata prima del Covid. Questa sarà un’estate di idee per il Paese che amo. Qui non c’è visione di lungo termine, sanità e scuola da ricostruire, disoccupazione”.

Fa il populista? Ma lei è un privilegiato, nato principe, sposato con un’attrice…

«Appunto, non mi serve la politica per vivere. E non dico di avere la soluzione, ma i giusti contatti per mettere attorno a un tavolo persone che saprebbero cosa fare: io sono solo un aggregatore, un incubatore o un incanalatore di idee”.

Per il momento, ma solo per il momento, questo è tutto. L’incubatore sta arrivando. Il vero problema italiano, ora, è che i Savoia non si possono più esiliare.

Un pensiero su “L'”INCUBATORE” EMANUELE, ALL’ITALIA MANCAVA

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Caro ed Egregio Dott. Cristiano Gatti,
    con molta franchezza , non avverto l’esigenza al “governo” del nostro Paese di un altro che si esprime sovente con un italiano che definire maccheronico è un’ingiuria per i maccheroni.
    Questi sì un’eccellenza ,anche se gastronomica.
    Ho la vaga sensazione che l’Italia sia già abbastanza sgangherata per aggiungervi un (aspirante) timoniere che , almeno per il sottoscritto, di “rotte” mi ha in verità solo le scatole.
    Non sarà certo un principesco attributo, ma proprio le rotture degli attributi sono decisamente da evitare. Sempre.
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

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