Tornando ai fatti di casa nostra, è di queste ore la notizia del pilota che mentre volava sopra Asiago ha subìto un infarto cardiaco. Renato Fornaciari, questo il suo nome, ha avvertito un malore, è riuscito ad atterrare con il suo passeggero indenne, si è accasciato ai comandi appena completate le operazioni di volo ed è poi deceduto, nonostante le cure mediche ricevute. Aveva 73 anni, grande esperienza nei cieli e stava lavorando per la produzione di un film sulla prima guerra mondiale, accompagnando un cameraman per girare scene d’alta quota. Originario della provincia parmense, viveva da anni nel Trentino.
Non è dato sapere cosa abbia pensato, quanto dolore fisico abbia provato, di cosa sia stato consapevole.
Ma ha ragione Eastwood: queste storie vanno narrate. Probabilmente ognuno di noi nella vita è stato capace di gesti nobili e altruistici, pur senza arrivare necessariamente a salvare la vita a qualcuno, e nel contempo abbiamo compiuto viltà o azioni di cui col tempo non siamo affatto fieri. Promuoviamo la bellezza e raccontiamo la solidarietà e il coraggio, non diamo troppo spazio ai violenti e agli egoismi: anche questa è una funzione sociale.