“Ultim’ora! Caso Cecilia Sala, Nordio chiede la revoca degli arresti per l’iraniano Abedini”. Alle volte basta un lancio d’agenzia, un nano-secondo di tempo, per chiarire insolubili misteri e sbaraccare giornate di chiacchiere.
Questa riga, questo lancio, spiega una volta per tutte come l’Italia abbia ottenuto la rapida liberazione di Cecilia Sala dall’Iran. Uno scambio, un vero e proprio scambio. Do ut des. Gestito con la solita abilità nei tempi e nei modi, non in contemporanea, comunque patti ben chiari e precisi da subito. Con il nullaosta di Biden e Trump, naturalmente.
Dedicato a chi ha subito inalberato la nuova autorevolezza dell’Italia sul piano internazionale, farneticando di un’Iran intimorito dal nostro peso politico. Dedicato a chi ha subito mobilitato le fanfare dell’orgoglio nazionale, parlando di grande vittoria italiana e di grande abilità meloniana.
Non c’era bisogno di smuovere tutto il ciarpame della propaganda nazionalista. L’Italia, ancora una volta, ha ottenuto ciò che le serviva con il solito metodo, un metodo collaudatissimo in mille altre vicende: calando i pantaloni. Tutto il resto è fiction. Per chi vuole bersela.
Buona sera,
si tratta di stabilire cosa è più importante :
– la liberazione della giornalista
– L’autorevolezza italica
Personalmente opto per la liberazione, ma grazie se vorrà mettermi a parte di un eventuale metodo per salvare capra e cavoli.
Per quanto riguarda la fiction ormai è ovunque …
Cordialmente
oreste cirelli
Sempre salvare l’ostaggio, concordo. Basterebbe però evitare poi l’imbarazzante fanfara demagogo-patriottica sulla nostra abilità e sulla nosta autorevolezza internazionale. Basta portare a casa il risultato e stare saggiamente zitti. Magari mandando il solito grazie all’America, la vera liberatrice di Cecilia. Un caro saluto, non ci perda di vista.
Sig.Gatti siamo il paesello gestito dall’Impero stars& stripes e facciamo quello che viene comandato.
Gestiamo ancora,forse il Giro d’Italia(pagando per i Big)