L’ESPLORATORE DELLA NORMALITA’ ESTREMA

Elia Origoni, trentunenne di Varese, percorre a piedi con uno zainetto il Sentiero Italia – nome dato da un gruppo di appassionati che nel 1983 tracciano per la prima volta il percorso – per circa settemila chilometri sulle principali dorsali montuose italiane, ci impiega otto mesi. Parte da Santa Teresa di Gallura, scende a Cagliari e là non è che prende il traghetto come tutti, macché, compra una barchetta e si fa a remi 200 miglia marine fino alla Sicilia, arriva poi allo Stretto di Messina che attraversa in canoa e risale tutto lo Stivale seguendo i pendii degli Appennini e delle Alpi fino a Muggia, in Friuli Venezia Giulia.

Nessuno sport estremo né alpinismo d’alta quota, non scala le vette più alte, segue semplicemente l’itinerario della classica gita fuori porta XXL. E’ il campione del mondo dell’ordinario. Una camminata che potrebbero fare anche le famiglie, dice lui – magari non tutta di fila –, però assolutamente accessibile. Non usa il Gps, ma solo mappe cartacee, “in certe situazioni sono più affidabili dei sistemi digitali”. Per dormire basta un riparo, poche volte utilizza la tenda per vivere al meglio la natura e l’ambiente con amore e rispetto. L’esperienza che si porta a casa è “scoprire la varietà. Ogni giorno, ogni settimana, ogni regione è diversa dall’altra, un immenso patrimonio che regala sempre nuove emozioni”.

In un epoca in cui sono finite da un bel pezzo le grandI esplorazioni del pianeta (si considera la conquista del Polo Sud di Amundsen del 1911 l’ultima vera conquista della storia contemporanea) e si guarda ormai solo allo spazio come nuova frontiera, ecco arrivare il dirompente messaggio di Elia: non servono né imprese eroiche né fisici straordinari per avventurarsi nella Grande Bellezza della natura, per molti versi ancora incontaminata e poco conosciuta. A volte basta poco per deviare dalle rotte principali e perdersi in angoli incantevoli in cui ci possiamo sentire di nuovo emozionati nell’ammirare lo spettacolo inaspettato di terre e luoghi ignoti. L’Italia interna ci offre un mondo di piccole grandi sorprese con i suoi aspetti naturali, i suoi borghi storici unici nel loro genere, la sua ospitalità genuina, forse la sua vera anima. Non solo turismo prêt-à-porter, ma anche vere e proprie lezioni nell’ambiente che potremmo cominciare ad amare, convincendoci forse a modificare davvero i nostri comportamenti in modo radicale. Sarebbe senz’altro meglio che assistere passivamente al cambiamento radicale in atto, comodamente seduti in poltrona.   

Dovremmo abbandonare per una volta i soliti itinerari turistici della sia pur incantevole costa italiana e decidere di trascorrere del tempo nell’alto Molise, nella Lomellina, in Garfagnana, sul Pollino, faccio i primi nomi che mi vengono, fuori dal grande giro. O meglio, sarebbe ancora più valoroso scartare alcune mete scintillanti estere del “tutto incluso” che alla fine ti fanno apprezzare più i resort dei luoghi. Quanti nostri amici sono stati più volte ai Caraibi o a Dubai e mai in Sicilia o in Sardegna e non hanno mai visitato perle come Matera o Ragusa Ibla?  

Senza pretendere di essere al cento-per-cento Elia Origoni, tutti noi ce la possiamo tranquillamente fare. E’ soprattutto una questione di testa e di volontà. Il Sentiero Italia è molto più vicino di quello che pensiamo: proviamo ad abbandonare la retta via, la prossima volta. A volte sbagliando strada si trova quella giusta.

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