LE PACCHE SUL SEDERE NON HANNO SESSO

Come dimenticare: poco più di un anno fa (era il 27 Novembre 2021) la giornalista Greta Beccaglia, inviata dell’emittente Toscana TV, si trovava all’esterno dello stadio Carlo Castellani di Empoli, per il post partita del derby toscano tra Empoli e Fiorentina. Improvvisamente un tifoso, appena uscito dallo stadio, le passò dietro e allungò la manina sul lato b della ragazza, il tutto sotto i riflettori della telecamera. Greta – per sua stessa ammissione – si sentì umiliata da quel gesto e la sua reazione immediata non lasciò spazio a svariate interpretazioni: il disagio fu “palpabile”. Nelle ore successive al fattaccio si risalì all’identità del fenomeno: tale Andrea Serrani, ristoratore marchigiano. L’imputato chiese scusa, convinto che avrebbe risolto ogni disputa e ne sarebbe uscito indenne, magari passando per eroe con gli amici al bar. Ma oggi, a distanza di 13 mesi, dal Tribunale di Firenze è arrivata la condanna: il tifoso “focoso” dovrà scontare un anno e sei mesi per violenza sessuale. La pena è stata sospesa per cinque anni, ma l’imputato – durante questo periodo – dovrà partecipare ad un percorso di recupero. Serrani è stato inoltre condannato a pagare una provvisionale di 10 mila euro verso la giornalista e 5 mila euro a testa per l’Ordine dei Giornalisti, Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) e Associazione Stampa Toscana (AST), tutti costituitisi parte civile.

Oltraggio quindi non solo alla donna, ma anche alla categoria dei giornalisti. Un provvedimento forse un po’ esagerato dal clamore mediatico e pubblicitario dell’evento – che ne ha dilatato a dismisura la valutazione – ma necessario a fermare chiunque in futuro si senta libero di mettere le mani addosso ad una donna giustificandolo come un gesto goliardico. Punirne uno per avvertirne cento. Perché il signor Serrani altro non è che l’ennesimo figlio di una società che glorifica i “bomber”, categoria al maschile che si vanta dei successi sotto le lenzuola.

Al netto della notorietà che ne abbia potuto ricavare la Beccaglia (mi auguro non ci abbia marciato su), è stato quindi giusto punire e dare l’esempio, specie per chi ancora oggi riduce tutto al classico commento “se l’è cercata, guarda com’era vestita”.

Ma tutto questo sarebbe successo anche a telecamere spente? Se la faccenda non fosse avvenuta in diretta, il Tribunale e gli organi competenti avrebbero usato la stessa mano pesante o il misfatto sarebbe stato derubricato a goliardata? I dubbi sono leciti, specialmente perché negli ultimi vent’anni pochissimi processi si sono conclusi in così breve tempo. E per di più perché viviamo in un paese di natura ipocrita, che utilizza due pesi e due misure in base al sesso dei soggetti.

Neanche venti giorni fa, l’inviato di “Sportitalia” Tancredi Palmeri è stato palpato in diretta televisiva da una donna in Qatar. Finì a tarallucci e vino; tante risate tra guanciotte rosse, bollori qatarioti e nessuno scandalo da segnalare. Tutto perché la “maniaca”, in questo caso, era una donna. Però se Serrani è colpevole (lo è, senza nessuna remora), allora bisogna utilizzare lo stesso parametro di giudizio anche a parti inverse. Eviterebbe polemiche e darebbe un connotato più deciso e cristallino alla tutela sui cittadini.

La legge è uguale per tutti, e tutti devono essere uguali di fronte alla legge. Sia che si tratti di un uomo o di una donna, sia che ci si trovi tra le mura di casa o davanti ad una telecamera. E non c’è altro da dire.

Per la credibilità di chi condanna, prima ancora che per l’uguaglianza di chi commette il reato.

Un pensiero su “LE PACCHE SUL SEDERE NON HANNO SESSO

  1. cristina dongiovanni dice:

    Io trovo veramente poco serio che, nel marasma giudiziario che crea ingiustizie surreali tra reati caduti in prescrizione, impunità passate in giudizio e macchinazioni burocratico-legali da far rabbrividire, un gesto così stupido e dai profili così poco rilevanti dal punto di vista penale riesca ad ottenere una misura così precisa e rilevante. E soprattutto mediaticamente ridondante. Al di là della gravità simbolica, su cui non discuto. E’ la comprova di quanto sia fanfarone il sistema, di quanto sappia pompare fumo per annebbiare la vista. E noi che di lui figli siamo, beviamo beviamo.

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