LE FIABE PER BIMBI CRESCIUTI RISCRITTE E RIDISEGNATE DAL NOSTRO VANESSI

di TONY DAMASCELLI – Pietro Vanessi stavolta non disegna la morte, per esorcizzarla. E nemmeno la crisi di coppia, per renderla ridicola. E i guai quotidiani della politica, per ridurli a polvere.

Nessuna vignetta dissacrante, ma un diario breve di un mondo smarrito che ritorna, quello delle fiabe riviste e corrette da adulto e per gli adulti, senza un fine ambiguo, ma per risvegliare il fanciullino che sta accucciato dentro di noi, come accadeva, nelle memorie liceali, con Giovanni Pascoli e ancora prima con Socrate e le lacrime di Cebas Tebano nel Fedone di Platone.

Non trattasi di letteratura ma di leggere parole, accompagnate da un lieve disegno che riproduce appunto uno specchio nel quale rivedere se stessi, il proprio passato, esplorare il proprio presente, per una profonda riflessione, da Pollicino a Cappuccetto e il Lupo, con una malinconia del passato infantile, quando la fiaba e la narrazione occupavano giorni di sogni e notti di fantasie.

Ventuno favole racchiuse in pagine cinquantasei, alla ricerca di un tempo smarrito ma che ha bisogno di essere sfogliato, accarezzato, riscaldato, come appunto quella parte trascorsa della nostra vita, a volte trascurata, dimenticata, ignorata, ma che ha lasciato un sedimento forte.

Pietro Vanessi, il nostro Pietro Vanessi, è un minatore che ci aiuta a riportare fuori le nostre pepite nascoste.

Il libro: “Fiabe per il bimbo interiore”, pagg. 56, prefazione di Susanna Schimperna.

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