LE BELLE GIOIE DELLA PATACCA

O la borsa o il ministro. Cambiano i tempi, resta la minaccia, Santanché Daniela, mani in alto!

Quello che ha (contra)fatto alla signora Pascale Francesca è peggiore di una rapina, si arrenda dunque all’evidenza della furbata da vucumprà che, intervistato dalla Lucarelli Selvaggia, ha confessato di essere il pusher del misfatto.

Una vicenda da ambulanti della vita, roba misera e miserabile tanto è modesta, mediocre, non so quanti e quali aggettivi usare come didascalia al dono farlocco del ministro del Turismo alla ex compagna di Silvio Berlusconi, il quale, come ricorda la stessa compagna, si era accorto dell’imbroglio, invitando Francesca a fa ballaa l’oeucc.

Ora mi aspetto un metoo della borsa falsa, sfilata di donne tradite pronte a esigere il risarcimento per danni materiali e morali, magari dimenticando, spudoratamente, che sono proprio loro a cercare l’oggetto replica nei vari mercati e mercanti. Ricordo che all’aeroporto di Malpensa era stato affisso, vicino alle porte di uscita, zona controlli dei finanzieri, un paio di cartelli terroristici: “Hai comprato la maglietta firmata, l’orologio di lusso e la borsa falsa? Bene, porterai tutto in carcere!”.

Non so che fine abbia fatto il monito, non so nemmeno se qualche passeggero, terrorizzato, abbia buttato nel cassonetto dei rifiuti i souvenir dei viaggi nelle terre rare del falso d’autore, maledicendo i militi delle Fiamme gialle. Non so nemmeno se la ministra e la Pascale siano mai transitate dinanzi al cartello dello scalo milanese, ma la storiella che le ha messe assieme rientra nel mondo del macchissenefrega e lei non sa chi sono io, roba che ha visto un altro illustre politico, Fassino, passare alle cronache per storie minime, un furto al free shop, articolo di marca, autentico Chanel, alla cassa sarebbero stati euro 130, al tribunale 500 di multa, sai che volpe l’ex ministro della giustizia.

E’ un bel mondo davvero, borse e profumi, l’importante è farla franca. Anzi farla Daniela e farla Piero.Pubblicità

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