L’AVIERA CASELLATI

di CRISTIANO GATTI – Per l’amor del cielo, noi come popolo italiano siamo ben allenati a questo genere di costumi, non sarà quest’ultima notizia a scatenare la nostra indignazione. Lo chiamano già scandalo, ma ormai ci vuole altro, per una cotenna come la nostra.

Tuttavia, dato che in passato non abbiamo perdonato niente a nessuno nel settore “Privilegi e Benefit della Casta”, come tacere quest’ultima statistica: nell’anno del Covid, la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha stabilito a quanto pare un ragguardevole record con i famosi voli di Stato, da maggio 2020 ad oggi 124 volte sul Falcon 900 dell’Aeronautica (31° Stormo di Ciampino, ad essere precisi). Nel dettaglio, 97 voli sulla tratta Roma-Venezia, per il pendolarismo tra la casa di Padova e il foderato sedile a Palazzo Madama. Ma risultano anche 6 voli con destinazione Sardegna, in questo caso per le vacanze.

Per correttezza e rigore di cronaca conviene riportare prima, subito, la spiegazione dell’indomita aviera: ha usato così tanto l’aereo della collettività “per evitare il Covid”. Altrimenti, viene da concludere per deduzione, sarebbe sicuramente salita su un pullman a lunga percorrenza pagando regolarmente il suo biglietto di classe economy, tra giovani prof trasferiti e nonne lucane che fanno improvvisate ai nipoti.

Resta comunque il record. Ma resta, più che altro, la sorpresa di scoprire che un aereo dell’Aeronautica, e non solo uno, sia sempre a disposizione delle nostre cosiddette Alte Cariche, non solo per incontri al vertice in Svezia o in Thailandia, ma anche per il banale tragitto casa-lavoro. O casa-spiaggia. Eppure, da come ce la raccontano, ormai i voli di Stato sono più frequentati di un Ryanair. Sono di uso comune. O c’è qualche italiano che davvero vorrebbe farci credere di non avere mai utilizzato il volo di Stato per i suoi spostamenti?

Una volta, da qualche parte, ho letto che la nuova politica ha dato un taglio netto con le abitudini felpate della prima Repubblica, scendendo dagli aerei per salire tranquillamente su taxi e treni veloci. Se non ricordo male, ma posso sbagliarmi, ho letto pure di spending review, di sbancamento della sterminata flotta di auto blu, di felice ritorno alla spontanea politica del servizio e della semplicità. Invece.

Invece apprendo, io con i miei connazionali, che anche la presidente del nuovo Senato della nuova politica della nuova Repubblica coltiva le stesse abitudini, in abbondanza, dell’epoca che tutti rinneghiamo.

Naturalmente, come ci faranno notare, non c’è niente di illegale nell’usare l’aereo militare per andare in vacanza in Sardegna. Ma forse, alla fine di tutti i ragionamenti, il vero problema nostro sta proprio qui: usare l’aereo di Stato per andare in vacanza è del tutto normale. C’è sempre un problema di sicurezza, di salute, di prevenzione alla base di questa normalità. Ma nelle notti insonni io continuerò stupidamente a chiedermi: davvero è così normale che noi dobbiamo pagare un aereo militare per portare la Casellati al mare?

2 pensieri su “L’AVIERA CASELLATI

  1. giacomo dice:

    fai bene Cristiano Gatti a scrivere di queste brutture senza vergogna. Che si sappia almeno. mi viene in mente Marino sindaco di Roma fatto a fette per la Panda. Io sono certamente ingenuo, ma chi c….voterò la prossima volta?

  2. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr. Dott. Cristiano Gatti,
    se si volesse fare ricorso a luoghi comuni, ci si potrebbe accontentare di un “andava meglio quando andava peggio”, oppure di un più profetico “non c’è mai un limite al peggio”.
    Occorre ben altro con chi è oltremodo titolato, come il Presidente del Senato : Avv. Elisabetta Maria Alberti Casellati .
    Ci si può già affaticare solo con il procedere ad una simile sottoscrizione , che non sia uno sgorbio scarabocchiato .
    Dall’affaticarsi all’ammalarsi , che si tratti di COVID o di banale giradito, il passo è proprio breve.
    Vanno effettivamente evitati al Presidente del Senato , ed insieme ad una Signora di cotanto nome e lignaggio, tutti i rischi che potrebbero spalancarle il baratro della malattia. Qualunque sia , anche quella fronteggiata con l’auspicio di raggiungere al più presto l’immunità di gregge.
    Gregge del quale non può certo far parte chi presiede agli scranni senatoriali , oltretutto con una sventagliata tra nomi e cognomi da mettere repentina ed incontestabile soggezione .
    Non c’è proprio nulla da dire, ne’ da censurare : qui si vola alto.
    Che sarà mai se , motivatamente, si vola anche spesso ?
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

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