L’ANZIANA MUMMIFICATA DI TRIESTE, VERGOGNA ITALIANA

Una donna anziana trovata mummificata dai funzionari dell’INPS di Trieste che hanno fatto un controllo.
Mummificata significa che era morta da diversi anni e che nessuno se ne era accorto, perché nessuno aveva rapporti con questa signora anziana.

Il tema si ripropone con continuità, siamo sempre più un paese di anziani che hanno bisogno di attenzioni specifiche, attenzioni che spesso si potrebbero risolvere con una telefonata una volta o due la settimana, per dare una voce di conforto, per capire se qualcuno ha bisogno di qualcosa o semplicemente per accertarsi che sono vive.

Sarebbe un servizio sociale di prima necessità, che potrebbe contribuire a risolvere molti problemi nello stesso tempo.

Siamo esseri umani e dovremmo essere una specie sociale, che si aiuta mutualmente laddove c’è bisogno, ma, al contempo, e con un po’ di cinismo, si potrebbe anche tenere sotto controllo l’erogazione delle pensioni a persone realmente in vita. In modo da poter contribuire, con quello che si risparmierebbe, a migliorare la vita di chi ancora una vita ce l’ha.

Sono convinto che il grado di civiltà di un paese, oltre che da come i giocatori della Nazionale lasciano lo spogliatoio, si misuri anche dalla capacità che ha di prendersi cura dei più deboli, non solo gli anziani quindi, ma anche coloro che hanno bisogno di sostegno economico o didattico: come denuncia Elio di “Elio e le storie tese”, che sostiene che sull’autismo in Italia siamo “sottozero, siamo noi genitori a dire agli insegnanti cosa devono fare”.

Allo stesso modo gli studenti sono stati abbandonati a se stessi con due anni di Dad, gli insegnanti hanno fatto come se fosse solo una nottata che doveva passare, e appena hanno ripreso le lezioni sono tornati alla loro didattica, a un sistema che permettesse di scrivere sul registro (elettronico e smart, mi raccomando) quello che il programma ministeriale richiede. Nessuno si è messo in gioco per cercare di aiutare chi è rimasto indietro. Nessuno – salvo i soliti eroi volontari – si è preso cura della salute mentale degli adolescenti, o anche solo delle difficoltà che la Dad e l’isolamento hanno portato (ricordiamoci che il fondo per la salute psichiatrica inizialmente era stato tagliato dal governo). I ragazzi hanno ragione a essere arrabbiati.

Come sempre chi se lo può permettere economicamente riesce a sfangarla, in qualche modo. Gli altri? Cavoli loro.

In sostanza ognuno ha pensato al proprio orticello in modo egoistico, la riprova è molto semplice ed è nell’ammirazione che poi abbiamo per chi fa del bene (pochi rispetto alla moltitudine di chi potrebbe farlo).

Per il resto si chiacchiera molto, per rendere tutto un grande spettacolo, apparecchiato con quello che si ha, Sanremo, il Covid, la guerra, la politica, gli Oscar, la Nazionale, eccetera… E dei problemi, beh, siamo il Paese di Manzoni, colui che ci ha ricordato di avere fede e che la divina provvidenza metterà a posto le cose. Fino al prossimo cadavere mummificato.

 

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