L’AMORE E’… LA STORIA DISPERATA DI LUCA E JO JO

Il suo funerale sarà celebrato oggi, meno di una settimana dopo quello della moglie, celebrato mercoledì scorso.

Lei, Giovanna Vanin, 55 anni, di Treviso, se n’è andata dopo quattro giorni di agonia: un malore improvviso al termine di un giro in motocicletta, poi il coma e la fine prematura. Lui, Luca Simionato, 54 anni, ha retto il tormento della perdita per qualche ora e quindi si è tolto la vita: il giorno prima delle esequie di Giovanna.

Insieme da 26 anni, i due gestivano un negozio di moto, dedicato in particolare al marchio Harley Davidson, il bolide delle scorribande per le grandi estensioni selvagge, la marca preferita dai bikers che, storicamente riuniti in minacciose gang, percorrono rombando le infinite strade del continente americano. Luca e Giovanna, o “Jo Jo” come la chiamavano gli amici, con i bikers condividevano il mito, non la minaccia: le foto li ritraggono sorridenti, distesi, complici e ben disposti verso il prossimo.

A qualcuno verrà da pensare che pistoni, cilindri e bielle non siano l’ornamento più adatto a una grande storia romantica, i cui protagonisti, ancora oggi, sembrano abbisognare di roseti e lunghe spiagge immacolate per rendere credibile il proprio sentimento agli occhi altrui. Ma i roseti sono infestati e di spiagge immacolate non se ne parla neanche per scherzo. Luca e Jo Jo hanno trovato terreno fertile tra lubrificanti e giubbotti di pelle: perché no? “Purché funzioni” ammoniva Woody Allen a proposito della vita: quella dei coniugi trevigiani marciava a benzina, e non si vede chi possa avere qualcosa da dire. Era però una vita a due cilindri, e quando uno ha smesso di funzionare, l’altro ha avvertito la necessità di seguire la stessa sorte.

La decisione di Luca non rappresenta un esempio da imitare, questo no, ma contiene una lezione. In una stagione in cui l’individualismo, travestito da narcisismo, scorrazza per ogni dove più scoppiettante di una Harley, in cui sentimenti e relazioni si cambiano come camicie firmate, c’è evidentemente chi è ancora capace di concedere se stesso a un’altra persona, e dall’altra persona ricevere lo stesso trasporto generoso, al punto che la coppia sostituisce l’individuo e, scomposta, perde il senso della sua esistenza. Finché la coppia c’è, tuttavia, la vita assume un senso moltiplicato, maggiorato, arricchito.

Nel “Simposio” di Platone, Aristofane dice la sua sull’amore spiegando come, in origine, gli esseri umani fossero composti da due parti unite frontalmente in un tutt’uno perfettamente completo. Geloso di questa natura appagata, Zeus decise di spezzarla e da allora uomini e donne vagano in cerca della propria metà: Romeo in cerca della sua Giulietta, Petrarca di Laura, Di Maio del congiuntivo e così via. Capita che a volte la trovino: Luca 26 anni fa trovò Jo Jo.

La cronaca insegna con inquietante puntualità come troppo spesso l’amore inacidisca, trasformandosi in incomprensione, odio, ossessione e infine violenza.

Anche la storia di Luca e Giovanna è una tragedia, che ha lasciato i familiari e una comunità di amici nel dolore e nello sbigottimento: è però una tragedia nella quale, attraverso un gesto che rimane disperato e per molti versi inaccettabile, leggiamo una possibilità di riconciliazione con la natura umana, ancora capace di perdersi, di donarsi, di trasformarsi, oltre la sua condanna alla solitudine.

Un pensiero su “L’AMORE E’… LA STORIA DISPERATA DI LUCA E JO JO

  1. Marco dice:

    Sí, l’amore e l’altruismo son valori sempre più contaminati, malati o mal interpretati.
    È pertanto importante saper cogliere e ribadire messaggi importanti come quelli da Lei descritti. Anche a fronte di una tragedia simile.
    Ne abbiamo bisogno.
    Bel pezzo! Grazie

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