L’ALTA POLITICA CHE NON RIESCE AD ANDARE OLTRE LA PAROLA SINDACA

La costante e chirurgica capacità della politica italiana di mancare il bersaglio è straordinaria.

Prendiamo la Sanità, ad esempio. Un sussulto a gittata zero una settimana prima delle elezioni europee e poi naturalmente il silenzio. Tutti torniamo mestamente in coda con le nostre attese annuali, minimo annuali, e si vedrà. Di pensare e immaginare una efficientissima Sanità Pubblica non se ne parla, qualche rattoppo e via andare, fino alle prossime elezioni.

Prendiamo il Fine Vita, per inoltrarci in modo spregiudicato e un po’ sconsiderato nelle questioni etiche. Ormai la politica ha delegato alla magistratura qualsiasi adeguamento progressivo. La magistratura tanto vituperata ma tanto tanto utile quanto si tratta di sgranare le magagne di una questione tanto spessa quanto importante, tanto indicativa della civiltà di un Paese. Ormai sono le sentenze a dettare le pratiche e il pensiero, a conferma della codardia della nostra classe politica.

L’ultimo pronunciamento della Corte Costituzionale Italiana riguarda l’allargamento della casistica, estendendo la possibilità del suicidio assistito anche a persone che non sono tenute in vita da macchinari. La Corte poi esprime “il forte auspicio che il legislatore e il servizio sanitario nazionale assicurino concreta e puntuale attuazione ai principi fissati dalla propria precedente sentenza”. Ma figuriamoci, con tutto quello che hanno da fare i nostri deputati e senatori.

Un giorno qualcuno dovrà ringraziare l’associazione Coscioni e Marco Cappato, un giorno molto lontano, temo. Ma torniamo alla prosa.

Prendiamo la Lega e Matteo Salvini. Tra tutti Salvini è il più chirurgico di tutti. La sua destrezza nello scansare le cose che servono davvero al Paese sbaraglia il campo. Dobbiamo ammetterlo, lui è il migliore. Pur di racimolare qualche voto, sarebbe capace di tutto, anche di mettersi a lavorare se necessario. Ma forse esagero. Intendo un lavoro terra terra, come noi tutti, per capirci, onde evitare la querela.

Prima il ponte sullo Stretto, poi il decreto Salva Casa, poi i Vaccini e ora pure il pronunciamento sulla lingua italiana, con l’ingiunzione a non utilizzare negli atti pubblici termini quali ‘sindaca’ o ‘rettrice’, potenziale pena una multa fino a 5 mila euro.

Su quest’ultimo tema poi ognuno ha le proprie vedute, e ci mancherebbe, ma sul serio la politica di Salvini prevede di legiferare sulla lingua italiana??? Elettroencefalogramma piatto sul fine vita, nel senso che nessuno, Lega compresa, pensa di esprimersi in modo stentoreo e chiaro in Parlamento in merito, ma coltello tra i denti per garantire sanzioni pecuniarie per chi usa la parola sindaca.

Non è nemmeno facile mancare continuamente i bersaglio, anche la statistica gioca a tuo sfavore, prima o poi il centro lo pigli. Per sbaglio, ma lo pigli.

Eppure qualcuno no e in fondo desta ammirazione. In fondo.

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