L’ALLUCINANTE QUESTIONARIO PER LE FAMIGLIE DEI DISABILI

Da zero a quattro quanto ti vergogni del tuo familiare disabile?

Questa una delle domande choc contenute in un questionario che il Comune di Nettuno ha sottoposto alle famiglie con disabili per individuare i carichi assistenziali. Pare che l’indagine fosse stata approntata dalla Regione Lazio e questionario analogo fosse stato utilizzato da altri Comuni, fatto sta che stavolta l’indignazione è stata unanime e viste le legittime proteste il Comune di Nettuno ha pensato bene di ritirare lo “strumento scientifico” atto a valutare i bisogni delle famiglie.

Ammesso che il fine sia legittimo, ovvero indagare il grado di stress psicologico a cui sono sottoposti anche i caregiver di una persona con grave disabilità, è indubbio che la metodologia utilizzata sia, a dir poco, non rispettosa delle persone.

Colpiscono la superficialità e l’approssimazione con cui un’amministrazione pubblica approccia un problema così delicato e complesso. Banalizzare con alcune crocette da 1 a 4 una questione intima e profonda (altre domande sono: “Quanto risentimento provi nei confronti del disabile” o “Quanto non ti senti a tuo agio quando hai amici in casa”) è veramente offensivo. Un’indagine seria richiede un contatto diretto, tempo adeguato e strategie comunicative totalmente diverse. E’ evidente che simili iniziative non possono che creare ulteriore sfiducia e disaffezione verso lo Stato in genere.

Citando Forrest Gump: “Stupido è chi lo stupido fa”. Ovvero non bisogna etichettare le persone, ma sono i comportamenti che devono essere valutati di volta in volta. E stavolta gli stupidi non sono i disabili o le loro famiglie. No di certo.

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