LA VERGOGNOSA GUERRA DEL POLITICALLY CORRECT A GATTUSO: TOCCA A VALENCIA

Non c’è pace per Rino Gattuso.

A distanza di un anno dall’ultima panchina – quella del Napoli – Ringhio si ritrova a dover fare i conti ancora una volta con situazioni extracalcistiche, che niente hanno a che vedere con la sua professionalità. Ancora una volta l’ipocrisia che aleggia nello splendido mondo dei tribunali social sta mettendo i bastoni fra le ruote ad un uomo che, piaccia o non piaccia, ha fatto e fa della trasparenza e della schiettezza i suoi valori più importanti.

Un anno fa, dopo il divorzio da De Laurentiis, Rino stava per accasarsi al Tottenham. Non se ne fece niente in quanto i tifosi, con il loro totale dissenso, bloccarono tutto, accusando Gattuso di essere razzista e omofobo per via di alcune vecchie frasi pronunciate da calciatore. Valigia disfatta e soggiorno a Londra cancellato.

Al che – complice anche la breve e sfortunata parentesi alla Fiorentina – decide di star fermo, aspettando l’offerta giusta, magari disintossicandosi da un sistema che talvolta lo ha infastidito, risucchiato e sputato a proprio piacimento.

Passa un anno e si arriva ad oggi. Il Valencia vuole dare a Rino le chiavi dello stadio Mestalla con l’obiettivo di ridare lustro ad un club perso, smarrito. È quasi tutto fatto. Quasi, perché i tifosi del Valencia stanno imitando quelli del Tottenham. No a Gattuso perché razzista e omofobo. Twitter spopola di hashtag, con l’ex presidente del Valencia Zorio a vestire i panni del portavoce. Ma quali sono queste frasi terribilmente nocive, a tal punto da ostruire la carriera lavorativa di una persona onesta e rispettata?

Nel mirino ci sono in particolare le dichiarazioni del 2013, quando Barbara Berlusconi entrò nella dirigenza del Milan e Gattuso esordì con: “Non riesco proprio a vedere le donne nel calcio. Non mi piace dirlo, ma è così”. Poi quelle del 2008, alla vigilia di una partita tra Italia e Spagna: “Il matrimonio dovrebbe essere tra un uomo e una donna e il matrimonio omosessuale è molto strano per me. Ma ognuno fa quello che vuole”. E infine il commento dopo i fischi a Kevin Prince Boateng in una partita, nel 2013, che portarono il giocatore a lasciare il campo: “Quante volte i bianchi sono stati fischiati? A me è successo, ma non gli do molta importanza”. Frasi magari discutibili, ma non condannabili in maniera permanente a così tanti anni di distanza. Personali esternazioni, nessuna imposizione.

Gattuso si sarà pure lasciato andare a delle sciocchezze poco ragionate e approfondite, il che è comunque tutto da dimostrare, ma adesso calunniarlo e farlo passare per un mostro è un insulto all’umanità. Dobbiamo accettare che ogni persona esprima il suo pensiero in totale libertà, soprattutto quando non è lesivo di nessuna dignità. L’unica arma in nostro possesso è la non condivisione, non l’odio o l’emarginazione. Condividi? Bene. Non condividi? Ognuno per la sua strada.

E poi sappiamo quanto è integerrimo, certo moralismo. Sono sicuro che se Gattuso riuscisse a portare in Champions League il Valencia, nessun tifoso starebbe lì a rinfacciare quelle frasi. Festeggerebbero tutti, idolatrando e venerando Gattuso “il maschilista”. Perché l’ipocrisia naviga incontrastata quando nel suo tragitto non incrocia l’interesse personale.

Separiamo l’uomo dal lavoratore. Gattuso non deve risollevare le sorti del Valencia con le sue convinzioni sulla vita, ma con il lavoro, il sacrificio e la serietà. E in questo è sempre stato un esempio.

3 pensieri su “LA VERGOGNOSA GUERRA DEL POLITICALLY CORRECT A GATTUSO: TOCCA A VALENCIA

  1. Gennaro Borrelli dice:

    E’ semplicemente assurda questa storia! Non vedo niente di offensivo e di discriminatorio nei commenti di Gattuso, essi sono la semplice espressione di pensiero di un uomo libero che va calata nel contesto storico del momento. All’epoca di quelle dichiarazioni vi era un altra società e un altra concezione dei ruoli che oggi, per fortuna, sono compresi diversamente e sono sicuro che Rino Gattuso, se dovesse esprimersi oggi sugli stessi temi direbbe tutt’altro.All’epoca dei fatti a tanti sembrava strano un matrimonio tra persone dello stesso sesso, oggi questa stranezza è andata sempre di più scomparendo e si dissolverà del tutto con il passare del tempo. Ricordo di avere espresso le stesse perplessità di Gattuso, perché affascinato solo dall’altro sesso ma con il tempo ho capito che esiste un “diverso sentire” in ciascuno di noi ed ogni scelta che viene fatta la giudico del tutto normale e legittima. Spero che il patron del Valencia non si lasci condizionare dalle fisime dei suoi tifosi perché se lo facesse, creerebbe una discriminazione al contrario!

  2. Flora Elisa Morandi dice:

    Gattuso è un uomo vero non vedo perché non possa esprimere il suo pensiero che del resto è anche il mio che sono donna e venga criminalizzato ingiustamente nel suo lavoro FORZA RINO SEMPRE CON TE

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