LA TONSILLITE OLIMPICA DEL DOPATO SINNER

Adesso diranno che è anche un drogato, oltre che poco italiano, per via della sua residenza monegasca e la mancata partecipazione ai Giochi di Parigi. Diranno che è un bluff, per via di questa positività al Clostebol, una sostanza proibita rilevata nelle urine di Jannik Sinner, «in quantità infinitesimale, inferiore a un millesimo di grammo», fanno sapere.

Da assoluto estimatore del talento altoatesino, mi piacerebbe però anche sapere – e sarebbe una gran bella cosa – per quale ragione ha deciso di non partecipare ai Giochi di Parigi. È evidente che oltre alla tonsillite, c’era dell’altro. Era chiaramente sotto indagine dalla International Tennis Integrety Agency, che l’ha attenzionato per l’uso improprio ma in assoluta buonafede di questo steroide anabolizzante. Sarebbe il caso che spiegasse, adesso, che quella scelta non è stata quella di un anti-italiano, ma di un arci-italiano. Proprio per rispetto e la difesa del nostro tricolore e dello sport tutto, Sinner ha declinato l’invito. Era in attesa di sapere come sarebbe andata a finire la “querelle”. Non era il caso di rischiare di partecipare alla rassegna olimpica e magari poi venire pizzicato in pieni Giochi gettando nel panico tutta la delegazione azzurra. Ora lo può dire e, francamente, sarebbe secondo me un gran bel gesto.

Forse avrebbe anche dovuto già farlo. Forse qualcuno avrebbe dovuto anche già consigliarglielo, ma come diceva Alberto Manzi, non è mai troppo tardi.

Un pensiero su “LA TONSILLITE OLIMPICA DEL DOPATO SINNER

  1. Alessandro dice:

    Parzialmente in disaccordo con questa valutazione di “@ltropensiero”. Sinner non poteva temere di essere “pizzicato” perché era già sotto inchiesta da marzo, seppure con l’autorizzazione a continuare a giocare. È vero però che una ipotetica sentenza di condanna, arrivata in concomitanza con la sua eventuale partecipazione olimpica, avrebbe creato un grosso imbarazzo ed un danno collettivo di immagine alla delegazione azzurra. Molti altri sportivi in situazione analoga, soprattutto se consci della propria buona fede, non avrebbero esitato a partecipare ai giochi olimpici, nel caso di Sinner però, stimando le doti di scrupolo del ragazzo, questo non è avvenuto. Rimane, di base, l’ingiusta pretesa di spiegazioni sulla veridicità o meno della tonsillite: stiamo parlando di un personaggio pubblico, siamo d’accordo, questo non legittima tuttavia alcun tentativo di attacco alla sua dignità di persona.

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