Difficile scansare arbitri, Var e tutto il bordello che riescono a combinare dovunque esercitino la professione. Di certo viste cose che noi umani non avremmo mai immaginato. Ogni partita è un’autopsia, colpa anche della categoria giornalistica che continua a scrivere e urlare “c’è stato un contatto!!”, spacciandolo per fallo di gioco, senza contare lo step on foot, bella provincialata per mostrare di conoscere le lingue, spesso di colore marrone, per non abbassarsi a dire “pestone”.
Quello che è successo alla Roma, al Venezia, al Milan fa parte del peggiore repertorio di stagione, nessuno però cerca il grande vecchio, nessuno insinua, nessuno fiata sui veri responsabili di tale circo vergognoso, dunque i capi della Fifa che scrivono i regolamenti e ne affidano l’applicazione, anzi l’interpretazione, a fedeli servitori, ben pagati.
Questo calcio è ridicolo, la qualità è modesta, i titoli dei giornali sportivi strillano imprese fenomenali, basta un gol per diventare campioni, basta un dribbling per essere convocati in nazionale. Accennando alle partite, la Dea Atalanta ha smascherato Partenope Napoli, è bastata la prima volta nella quale Conte abbia dovuto affrontare tre impegni in una settimana per fargli dire, premio Pinocchio d’oro, “loro sono più forti di noi” e c’è pure chi ha abboccato alla bugia, perché Ruggeri-Kolasinac-Zappacosta-Hien non figurano nell’organico di De Laurentiis, che invece ha speso stramilioni richiesti in ginocchio da Sant’Antonio da Lecce.
Campionato ristretto, roba piccola, speriamo in Real Madrid-Milan, sapore antico con interpreti rivisti e (s)corretti.
Ultima nota: Urbano Cairo, imprenditore nel campo dell’editoria e della comunicazione, così ha replicato ad un cronista che gli chiedeva se mai il Torino fosse o sia in vendita: ”Questa è una domanda stupida”.
Ora, il capo di Rcs e La7 dovrebbe sapere che la stupidità non sta nelle domande ma nelle risposte.