Prendete Gravina, erede del suddetto. Sapete che lui è un bell’uomo, ha frequentato studi importanti, si presenta bene, ma domenica sera, in
collegamento televisivo con Rai 2, dialogando con il brillante conduttore Fazio Fabio, ha detto.”Non voglio essere il becchino del calcio”.
Ma che brava persona! Ma quale eleganza nel dire e nel pensare. Visti i tempi, avrebbe potuto aggiungere di non voler mettere la pietra tombale sul campionato e che la vicenda prima o poi dovrà essere sepolta.
Il calcio vive la sua bella vita, sull’isola del tesoro (dei debiti), se ne fotte di quello
che gli capita intorno e si merita anche i dirigenti che si ritrova. Una prece per loro, prima dell’estrema unzione.