LA RAI NON CREDE NEI SUOI INVIATI AI MONDIALI: COMPRATE LE CASSANATE DI “BOBOTV”

Fremiti di attesa, la Rai fa il conto alla rovescia del Mondiale, ogni momento è buono per mandare in onda il cartello che segnala quanti giorni mancano al grande evento, roba che a Cape Canaveral se lo sognano. Dice Carlo Fuortes, amministratore dell’emittente di Stato: ”E’ un evento planetario che deve essere trasmesso attraverso il servizio pubblico perché non parliamo solo di calcio ma è anche una questione sociale e culturale. Era imprescindibile esserci”.

Per affrontare il calcio e le questioni sociali e culturali, Rai dispiega il solito esercito di Franceschiello, chi sta a prora va a prua e viceversa, però c’è un colpo di scena, un investimento che fa saltare gli schemi barbosi e quel giornalismo da giacca e pantalone, uno spezzato che non tramonta mai: il jolly di Fuortes porta il nome di “Bobotv”, a suo modo una buona idea di Christian Vieri alla quale contribuiscono altri tre ex attori di campo, Nicola Ventola, Antonio Cassano e Daniele Adani, quest’ultimo assoldato da tempo come opinionista principe di qualunque evento calcistico trasmesso dai canali dell’ente televisivo.

Considerato che Adani parlerà dal Qatar, Cassano dalla Liguria, Ventola e Vieri a scelta da dove vorranno, prepariamoci a un quartetto radar, con le erre minuscola per non confonderlo con il gruppo vocale dei favolosi anni Cinquanta Sessanta, radar perché rileverà errori ed omissioni sfuggite ai giornalisti e invece evidenti per chi ha masticato l’erba di mille prati.

Finiti i tempi di Viola e Galeazzi, di Ameri e Martellini, l’ad Fuortes ha capito che “i ccciovani” vanno accalappiati con chi fa ascolti facili e comodi, tracannando da una bottiglia d’acqua, agitando braccia e corpo, criticando, finalmente, allenatori e calciatori, con un frasario niente affatto convenevole, anche se “il percorso” risulta essere il sostantivo maggiormente utilizzato, specialmente dall’Adani che è ormai, si deve ammetterlo, il punto di riferimento di qualunque cittadino che voglia discutere di football, se sudamericano è meglio.

Fuortes ha chiarito che i milioni spesi, meno di 180, sono giustificati, dimenticando di aggiungere che sono anche i nostri, così per dire. Comunque i fab-four de noantri finiranno per essere la cosa più divertente, sicuramente la più stravagante, di giornate farlocche, segnate da partite con orari imprevedibili, alle 11 e alle 14 per gradire, ideali per i fruitori di reddito di cittadinanza, disoccupati, ricoverati in ospedali e casalinghe disperate. Un bell’applauso.

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