LA POLITICA E’ DONNA (FORSE PERCHE’ AGLI UOMINI NON INTERESSA PIU’)

E’ giusto ci sia un 8 marzo che festeggi le donne e ricordi a tutti come rimuovere gli ostacoli del sessismo e della disuguaglianza – sia essa basata sul genere come sull’etnia – sia un dovere diffuso. E’ giusto anche perché vale da monito: più di 120 donne sono state uccise, nel 2022, in Italia, la gran parte da familiari o da persone comunque a loro vicine. E’ talmente giusto che ce ne vorrebbe più d’uno di 8 marzo: occorrerebbe infatti che questa giornata riempisse il calendario da gennaio a dicembre, in modo che finalmente sia eliminato ogni residuo di maschilismo, principalmente quello tossico e pericoloso, ma anche quello infantile e un po’ meschino.

E’ giusto e bello, intanto, che al vertice di due partiti molto importanti – e opposti nello schieramento politico – ci siano due donne: Giorgia Meloni per Fratelli d’Italia ed Elly Schlein per il Pd. E’ infine giusto e bello che, da tribune tanto distanti, si siano mandate un segno di riconoscimento: “Ancora una volta non ci hanno visto arrivare” ha detto Elly dopo la sorprendente vittoria nelle primarie, “Voglio dire alle donne di questa nazione che il fatto di essere sempre o quasi sempre sottovalutate è un grande vantaggio perché sì, spesso non ti vedono arrivare”, rilancia la premier. Una strizzata d’occhio quasi complice da una sponda all’altra della politica italiana: ce l’abbiamo fatta, eccoci qua, entrambe sappiamo quanto possiamo realizzare noi donne nonostante continuino e prenderci sottogamba o forse proprio per questo.

Meno giusto e bello, a voler essere pignoli, il fatto che la frase usata da Schlein e ripetuta a eco da Meloni sia la traduzione meccanica di un’espressione americana usata a intendere sgomento per un evento inaspettato: “I didn’t see that coming”, “Non l’ho visto arrivare”. Noi diremmo “non me l’aspettavo”, ma vuoi mettere il gusto di fare il verso all’America?

Comunque sia, è il risultato che conta e il risultato è che la politica italiana oggi è dominata dalle donne. Con le loro giacche blu e le cravatte regimental, i politici maschi arrancano in seconda fila come un Leclerc qualunque. Non solo in Italia a dire il vero: donne leader in politica spuntano ovunque. Una donna, Ursula von der Leyen, guida la Commissione europea, donne sono i primi ministri di Lituania, Norvegia, Finlandia, Islanda e Danimarca, senza contare che solo nel 2021 Angela Merkel ha sgombrato la scrivania di Cancelliere della Germania, occupata a partire dal 2005. Altre donne leader emergono poi in Asia e in Africa.

Viene però il sospetto che questo innegabile trionfo tutto femminile ancora non sia completo e che anzi abbia un risvolto amaro e beffardo. Sarà un pensiero retrogrado e perfino un poco meschino, ma nondimeno si affaccia alla mente: se le donne riescono a farsi strada fino ai massimi livelli in politica è forse perché la politica non interessa più a nessuno.

Un’esagerazione, si capisce, una battuta: qualcosa di vero però è possibile che ci sia. Fin troppo facile tirar fuori i dati sull’astensione, ormai da tempo allarmanti: va considerato anche il clima di generale sfiducia nei confronti dell’attività politica in sé. Nessuno, ormai, sembra più aver nulla da obiettare che una donna sia presidente del Consiglio, e va benissimo così: ma è lo stesso anche in altri settori chiave della società, nelle professioni e nell’impresa, per esempio?

La politica, tra l’altro, non è che abbia completato la svolta del tutto: nel Parlamento italiano le donne sono il 31 per cento del totale, in calo rispetto alla precedente legislatura. Par quasi di poter insinuare che laddove la politica è soprattutto profitto e influenza, gli uomini continuino a frequentarla; quando invece è per prima cosa impegno e responsabilità, allora che si facciano pure avanti le donne.

Un pensiero meschino, l’ho premesso. Ma da uomo temo di non poter nascondere il timore che la scalata delle donne all’uguaglianza sia ancora oggi insidiata dal pregiudizio maschile, non più sfacciato come un tempo, ma certamente non meno subdolo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *