LA PARABOLA DEL CANE PEPPINIELLO

Peppiniello è un cane di piccola taglia, razza simil pincher, che, alla morte del suo padrone, è stato abbandonato, in un quartiere di Napoli distante dall’abitazione.

Ha iniziato a vagare da solo in cerca della sua casa, è stato avvistato da molti, e un gruppo di volontari ha creato un gruppo whatspp, dove si invitava chiunque lo vedesse a fornire informazioni. Il cagnolino ha vagato per una decina di giorni, o forse di più, per le strade di diversi quartieri della città, infreddolito, affamato, ma restio a lasciarsi avvicinare, tornando la sera sempre nella stessa zona, quella in cui era stato abbandonato, quasi sperando che qualcuno tornasse a riprenderlo. Sui social la notizia si è diffusa e sono comparse foto, avvistamenti e informazioni in un tam tam che ha coinvolto migliaia di persone.

Così la voce è giunta ad una figlia del defunto Peppe, che aveva dato affettuosamente al cane il suo nome, totalmente ignara della scelta degli altri familiari di abbandonare il cagnolino. Grazie ai volontari, si è recata nella zona dove il cane aveva trovato riparo, munita di una giacca del proprio padre. Peppiniello, rassicurato dall’odore dell’indumento, si è fatto prendere docilmente, tremante per un misto di tensione e freddo, tra i pianti e la commozione della signora e dei volontari che si erano prodigati nell’avvistamento.

Nei social ora c’è la foto del ritrovamento di Peppiniello, in braccio alla emozionata sua nuova padrona e la notizia, oltre che nei giornali e le radio del nostro paese, è approdata finanche in Spagna ed in America latina. Qualcuno pare che addirittura ne voglia fare un film, del cagnolino che ha girato tutto il centro storico di Napoli come un turista.

Sono tanti i volontari che spendono tempo, energie e soldi per dedicarsi agli animali trascurati e il ritrovamento di Peppiniello è merito della loro dedizione, oltre che della determinazione del cagnolino, che ostinato ha vagato per la città nei giorni più freddi dell’anno.

La storia di Peppiniello, che ha fatto stare col fiato sospeso napoletani e non solo, ha un lieto fine, ma sono ancora tanti gli animali abbandonati e randagi nell’indifferenza di troppi. Anche se resta pur sempre vero che restano troppi pure gli umani abbandonati a se stessi, nell’indifferenza generale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *