LA NUOVA SCELTA DI VITA (MOLTO AGIATA) DI CONTE

Con quel cognome non poteva che tornare sulla terra della nobiltà. Conte Antonio made in Lecce ritrova il football dei grandissimi denari, questa è la sua scelta di vita, il suo gol migliore. Ha detto di sì alle sterline (milioni quindici al lordo per la stagione prossima, dodici, sempre “gross”, da qui al prossimo giugno) non di Daniel Levy, che detiene il 29,4 per cento societario del Tottenham ed è il presidente del club, ma la cui proprietà azionaria è della Enic International Ltd, il cui azionista di riferimento, al 70,6 per cento, è Joe Lewis, un po’ come Agnelli Andrea e Elkann John.

Detto questo i soldi sono fattuali e non in comode rate come altrove, specie a Milano e dintorni, dunque il salentino ha smentito se stesso, come gli capita per vizietto vagamente codardo, aprendo il proprio cuore e portafoglio a quelli che lui medesimo aveva respinto la scorsa estate.

La giustificazione è così infantile che non merita di essere riportata, per non rendere ancora più grottesco l’attore in scena. Nessun dubbio sulle qualità del professionista, ha il sangue giusto per riacciuffare un gruppo che non fa squadra, anche se i limiti tecnici dei famosi Speroni Roventi sono manifesti, difesa imprevedibile, centrocampo in via di definizione e un attacco, quello sì, potente, con la triade Lucas Moras-Kean-Son.

Ora il neo allenatore oltre al conquibus si porta appresso i soliti noti della Juve che fu, tipo Ventrone, il preparatore marine che faceva andare a mille i bianconeri. Sarà una sfida a Guardiola e Klopp e al resto della crème in Premier League.

Per la prima volta nella sua gloriosa carriera, Conte sale su un treno in corsa, ma non c’è timore che oscilli come il convoglio di una squadra che in 139 anni ha vinto due campionati, l’ultimo nel 1961, quando il capitano era Danny Blanchflower da Belfast.

Il progetto di Conte è uno solo, vincere tirando fuori dalle rape il sangue rosso e poi blu. Ha un motivo in più per godere, non ha preso il lavoro a quel triste portoghese di Espiritu Santu, ma soprattutto di Josè Mourinho, come era accaduto al Chelsea e qui sta l’orgasmo del coribante leccese.

Dimenticata la Juve, dimenticata l’Inter, dimenticata la Nazionale, prevedo che nelle prossime ore Conte Antonio confesserà che sin da piccolo giocava ai cauboi, quelli che hanno gli speroni roventi e dunque era destino che prima o poi li avrebbe indossati anche in panchina. Basta pagare.

Un pensiero su “LA NUOVA SCELTA DI VITA (MOLTO AGIATA) DI CONTE

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr. Tony Damascelli,
    Antonio Conte, tizio capelluto che ricordo di testa spelacchiata quando , decenni fa, vestiva BiancoNero, non mi è simpatico. Colpa mia, che non so apprezzare i veri uomini del calcio , allenatori e motivatori.
    In realtà, considero ridicoli i “tarantolati” sempre e comunque, quasi che , da condottiero pedatorio , più ti agiti convulsamente e più urli selvaggiamente e più sei bravo, ma proprio bravo bravo.
    Quanto ai quattrini , che a parole non fanno la felicità ma che , di fatto, tutti vorremmo avere in quantità industriali , Conte sa far molto bene i conti.
    Pressoché imbattibile. D’altronde, finché ci sarà chi da’ più credito e riconnessa pecunia ad un personaggio simile piuttosto che – si fa per dire-, la platea è ampia – ad un ricercatore universitario, prevarranno sempre i Conte ed i suoi degni emuli. Purtroppo.
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *