LA NOSTRA SCIATTERIA FA I DANNI DEI TORNADO

Qui Ravanusa, Italia: ritrovato il corpo di Selene, la giovane mamma che avrebbe partorito tra una settimana, e allora diciamo pure che hanno ritrovato i corpi.

Qui Ravanusa, Italia: circolano già come un testamento morale le ultime parole del professor Pietro Carmina ai suoi studenti, cose eterne del tipo la vita va azzannata, non adattatevi al conformismo, usate le parole che vi ho insegnato per difendervi e per difendere chi quelle parole non le ha, e così diventa naturale pensare come sotto quei crolli non siano finite solo povere membra umane, ma interi patrimoni di sentimenti, di sapienza, di vita preziosa.

Niente da fare, neppure stavolta abbiamo saputo difenderli come meritano i beni più preziosi. Le immagini dello sfascio si alternano in televisione con quelle in arrivo dall’America, dove i tornado hanno lavorato talmente di fino da rendere il paesaggio come Hiroshima dopo la bomba atomica.

Viene spontaneo fare la somma dei due disastri, quello americano e quello italiano, piantando il muso in modo pesante contro la crudeltà del destino e contro la miseria di queste nostre povere sorti umane.

Verrebbe spontaneo, ma non dobbiamo cascarci. Non confondiamo. Noi italiani non possiamo proprio cascarci. Il disastro nostro non è opera della natura, sulla quale effettivamente non abbiamo controllo, o abbiamo un risibile controllo. Il disastro nostro è ancora una volta risultato ed espressione del nostro peggio: della sciatteria, della superficialità, del menefreghismo, questo made in Italy di cui da tanto tempo deteniamo un certo copyright, senza possibilità di liberarcene, a quanto pare. Da giorni, raccontano adesso a Ravanusa, si sentiva nell’aria un chiaro odore di gas. Eppure…

Seguiranno inchiestone, seguiranno processi farsa, seguirà l’oblìo. Alla fine, più nessuno si ricorderà di Selene, che avrebbe partorito una creatura fra una settimana. Più nessuno si ricorderà della filosofia preziosa del professor Carmina. Più nessuno si ricorderà delle altre povere vittime di questa nuova strage imperdonabile. E’ la vita, bisogna andare avanti: così ci piace dire per liberarci dei pesi.

Almeno, evitiamo di abbinare questo cimitero al cimitero americano, sotto il tetto comune della fatalità. Non è così. Se pensiamo che le immagini sono le stesse, dunque dev’essere uguale la rassegnazione, uccidiamo una seconda volta chi è rimasto là sotto, a Ravanusa.

Diciamo se mai le cose come stanno: dalle nostre parti, l’incoscienza riesce a fare gli stessi danni dei peggiori tornado.

Un pensiero su “LA NOSTRA SCIATTERIA FA I DANNI DEI TORNADO

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr. Dott. Cristiano Gatti,
    chissà perché , leggendo il suo inappuntabile Altropensiero, mi è venuto in mente il girone Dantesco degli “ignavi” ?
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

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