LA MODA DELLA SCUOLA FAI-DA-TE: BELLA ASINATA

Stando ai dati pubblicati da “Repubblica”, un sacco di gente ha iniziato a tenersi i figli a casa e a farli educare da precettori o a educarli, come si dice, in proprio.

Il fenomeno, attivato dal forzato isolamento dettato dalla pandemia, pare aver preso piede, soprattutto tra gli alunni delle elementari, per i quali, evidentemente, è più facile trovare sostituti ai maestri, per svariate ragioni che non starò ad elencarvi. Fatto sta che, secondo l’illustre quotidiano, sarebbero quindicimila gli studenti i cui genitori preferiscono un’istruzione domestica a quella proposta dalla scuola. La cifra non è enorme, ma impone, tuttavia, qualche riflessione.

Detta così, sembrerebbe, da un lato, una definitiva scomunica del sistema scolastico e, dall’altro, un bel passo indietro, ai tempi degli outchitels da romanzo russo del XIX secolo. In realtà, viviamo in un’epoca in cui, dal relativismo, si è passati direttamente all’arbitrio individuale: evidentemente, l’esiziale teoria dell’uno vale uno ha portato rapidamente la gente a pensare di poter fare qualsiasi cosa: di potersi inventare ingegnere aerospaziale o filologo romanzo, con la pura forza della propria volonterosa fantasia. Solo che le cose non funzionano così.

La didattica domestica può andar bene nell’impossibilità di frequentare regolarmente le aule scolastiche e solo per brevi periodi: la scuola non è solamente imparare a sillabare ba-ba e bi-bi, ma è anche e soprattutto socializzazione, interazione, saldatura di robuste amicizie. La scuola è esempio e sana competizione, è aiuto e sostegno. E, dulcis in fundo, la scuola è professionalità.

So bene che, nella scuola italiana, dai vertici alle fondamenta, vivacchiano nullità di prima grandezza: ma, grazie al cielo, la scuola non è solo burocrazia, incapacità, ignavia. Ci sono tanti professionisti capaci, motivati, aggiornati, ancorchè, va detto, un tantino umiliati. Pensare di sostituire l’impianto scolastico con dei tutori privati, con un aio domestico o, peggio ancora, con un’istruzione fai da te, è semplicemente demenziale. E ve lo dice uno che, da almeno trent’anni, scrive della scuola tutto il peggio che si possa immaginare.

Le famiglie, più che cercare di sostituire gli insegnanti, dovrebbero pensare ad affiancarli nel loro lavoro: a collaborare, insomma, con le istituzioni educative. Perché è quello uno dei veri problemi del nostro sistema scolastico: la maleducazione di origine familiare. Bambini e ragazzi pieni di boria e di aspettative, con dei genitori sempre pronti ad intervenire in difesa dei propri preziosissimi eredi, anche quando si dimostrino dei perfetti somari o, peggio, degli aspiranti teppisti: ecco, quella potrebbe essere una simpatica variante dettata dal dopo covid. Non famiglie che si addestrano il pargolo in casa, ma famiglie che non abbiano paura di raddrizzarlo quando occorre, in efficace sinergia con gli insegnanti. Si chiama educazione: ed esisteva molto prima della pandemia.

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