Questo nuovo Matteo, uscito da una drastica e inutile cura di umiltà e di stai più schiscio, appare ancora più irruente, sicuro di sé, borioso del primo, che pure aveva trattato esseri umani un po’ più anziani con il simpaticissimo vezzeggiativo di rottami.
Renzi Due si aggira per i sobborghi della politica, apparendo e scomparendo nei suoi più riusciti travestimenti. Sta nel governo, ma non ci sta. E’ dentro, ma è fuori. C’entra, ma non c’entra. C’è quando funziona, è fuori quando non è aria. Prende gli applausi e evita i pomodori. Sostanzialmente considera il governo del paese, anche in questi mesi terrificanti, come un albergo a ore: fa i comodi suoi, poi amici come prima.
Sulla Fase 2 si sta esprimendo ai massimi livelli: risulta ufficialmente dentro il governo che prende le decisioni, ma sta fisicamente e idealmente fuori, con gli arrabbiati, mimetizzato tra vescovi, commercianti, bagnini, salvini&meloni. E da uomo della maggioranza che sostiene il governo così difende le decisioni del suo governo: “Ci sta tenendo tutti agli arresti domiciliari”.
Nel suo ultimissimo intervento, durante il dibattito parlamentare, va anche oltre: “Non abbiamo negato pieni poteri a Salvini per darli a un altro. Se continua col populismo, Italia Viva se ne va”. Qualcuno s’è subito chiesto: perchè, c’era?
E poi. Nonostante questa indefessa opera di guerra al Covid dalla stanza dei bottoni, riesce comunque a trovare il tempo per il suo passatempo preferito: scavare la fossa sotto i piedi di Conte, lavorandogli alle spalle. Le indiscrezioni romane lo danno al centro di fittissimi colloqui con Gianni Letta, certo, quel Gianni Letta, sempre lui, che ci sembra ci fosse con Mazzini, con Giolitti, che c’era con Andreotti, con Berlusconi, senza mai metterci la faccia, evidentemente icona ideale per la concezione di alta politica dell’inarrestabile Renzi Due.
Il disegno è chiaro: convincere Letta a farla finita con i filarini forzisti pro-governo, così da rimandare a casa, zona Gargano, l’impedito Conte. E poi costruire un altro esecutivo, definito di unità nazionale, magari a guida Draghi (che da Salvini in qua viene sempre buono per tutto, adesso).
A quel punto, a disegno ultimato, finalmente l’Italia potrebbe ammirare cosa davvero sia un signor governo: il governo dei Letta e dei Berlusconi. E Renzi Due realizzerebbe se dio vuole il suo sogno giovanile: farla finita, una volta per tutte, con i vecchi rottami.
Egr. Dott. Cristiano Gatti,
ricordo a me stesso (non capisco perchè si dica così, ma fa sempre effetto) che un tale ebbe ad invocare che le colpe dei padri non dovessero ricadere sui figli.
Un tal’altro , evidentemente per genitoriale ripicca, s’infervorò e rivoltò la massima per cui le colpe dei figli non ricadessero sui padri.
Un altro , chiaramente sodale del tale e pure del tal’altro , se ne uscì con un più prosaico …da un pero non nasce mai un melo.
Potrebbe continuarsi abbastanza a lungo .
Se si vogliono vedere bene , e non limitarsi a guardare, le opere e le operazioni che voci di popolo associano a Renzi junior ed a Renzi senior ci si può anche tranquillamente fermare.
E’ meglio.
Cordialità.
Fiorenzo Alessi
Caro dott. Cristiano Gatti
Condivido parecchio di quello che esterna scrivendo
Quando Renzi arrivò al govero, non so come,ma ci è arrivato,un Signore attempato uno di quelli che giravano ancora con l’unità sotto i braccio, parlando dei politici mi ha detto: vedi
“giovanotto” tu non hai capito niente. Matteo Renzi è stato messo li dagli industriali a lui piace l’ombra dei potenti. Piano piano distruggerà quel poco che rimane della sinistra e potendo smantellera la nostra Costituzione. Non è uomo di sinistra.
Sono rimasto un po’ a bocca aperta.
Sta di fatto che la sinistra l’ha fatta a pezzi. Li ha messi l’uno contro l’altro
e purtroppo in parecchi ci sono cascati. Per la Costituzione se avrà i numeri ci riprovera. Spero mai.
Il governo ha dovuto mettere gli italiani in isolamento per forza. Era una moria continua, spaventosa di persone. Non solo anziani ma di tutte le età. Eravamo ancora vicino ai mille morti al giorno quando Renzi parlava già di apertura. Aveva fretta. È stato il primo a pensare alla ripartenza.
Ma pensa che lungimiranza quest’uomo. Naturalmente Salvini e Meloni hanno rincarato la dose tanto per non rimanere indietro. Prima non volevano chiudere e quando il governo ha chiuso hanno detto cosa si aspettava a fermare tutto visto i morti.
Poi, dopo l’ideona di aprire di Renzi di nuovo anche loro bisogna riaprire.
Come sono reattivi questi politici.
Questi politici hanno a cuore il nostro PIL dimenticando che hanno contribuito proprio loro ad aumentare a dismisura i nostri debiti con le scelte scellerate in anni di non politica. Alla grande. Ah dimenticavo la colpa è sempre degli altri…..
Torniamo a Renzi. È una biscia. Ti sfugge dalle mani. Parla quando gli conviene. È un furbone. Ha fondato il suo partito perché non vuole far parte di un partito. Vuole essere il leader del suo partito,indiscusso. È lui che indica la strada maestra.
Non voleva i partitelli perché tenevano in ostaggio politica e governo. Il suo è un partitello che minaccia il governo. Si ma Lui è Lui ci mancherebbe.
Il “gioco sporco” l’ha fatto il governo. Quello di isolare gli italiani.
Adesso che si sta vedendo un po’ di luce, arrivano tutti ad aprire l’Italia.
Già ti pareva.
Renzi c’è non c’è ma sa dove vuole arrivare evidentemente.
Si mimetizza. Si adatta. Mi pare abbia detto che se avesse perso il suo referendum avrebbe lasciato la politica. Infatti.
Mi sa che quel Signore attempato che mi ha fatto rimanere a bocca aperta parecchi anni fa, aveva già soppesato il politico.
Saluti