Mentre viene girata la storica conquista alle damine ipersensibili del femminismo frignone, magari perchè capiscano come si fa, viene però avanti l’onda lunga della delusione e dell’imbarazzo. La Meloni aveva promesso – illudendo il Paese – un governo finalmente di alto profilo, fuori dalle solite logiche italiane, senza guardare in faccia nessuno, dentro solo gente competente e capace. Arriva la lista, tutti quanti a scorrerla con una speranza segreta, ma si arriva in fondo e la speranza è già morta in culla. Abbiamo riso mesi e mesi per Di Maio ministro degli Esteri, e va bene, e ci sta. Abbiamo riso per Toninelli, abbiamo riso pure per Conte premier, ci siamo sganasciati dalle risate, con gusto sarcastico e iconoclasta, davanti agli improbabili in posti e momenti tanto delicati.
Ecco, giustizia vuole che da qui in poi si possa e si debba continuare a ridere, perchè lo scherzone della Meloni è pienamente riuscito, ci ha presi in giro con tocco d’artista. Solo un’artista della satira può proporci la Santanchè al Turismo (format Twiga, ministro ombra Briatore?), Sangiuliano alla Cultura, Tajani agli Esteri, Giorgetti all’Economia, la Casellati alle Riforme, la Bernini all’Università, Lollobrigida all’Agricoltura, eccetera eccetera.
Per Di Maio ministro s’era riciclata la battuta ma allora c’è una speranza per tutti. Evidentemente non era una battuta. Meloni l’ha presa alla lettera. Ha dato davvero un ministero a tutti. Per un governo che sarebbe “di alto profilo” (parole sue). Mattacchiona.
Buon lavoro a loro, comunque. Ma soprattutto tanti auguri agli italiani. A me, più leggo la lista dei nuovi ministri, più manca già quel brav’uomo di Draghi. Che magari non era di alto profilo come la Santanchè e la Bernini, ma mi mandava a letto più tranquillo.
La Santanche’ dovrebbe trasferirsi in luogo più consono, non dico quale per educazione. Spero che gli altri siano migliori e Giorgetti, secondo me, è in gamba ( nonostante sia leghista) 😉