La gioventù italiana è un ventaglio aperto ad angolo piatto. Alle estremità troviamo il massimo dei vizi e il massimo delle virtù e potrebbe essere un modo di raccontarla questa gioventù, consapevoli fin dal principio che in realtà la gioventù migliore sta tutta nel mezzo, ingarbugliata nei fili dei propri sogni, dei propri dubbi, del mondo avido e impietoso che spaventa ed è così difficile comprendere.
Cosa vuole questo mondo, cosa si aspetta, cosa si aspettano i giovani e come vogliono piegarlo e cambiarlo questo mondo?
A giudicare dall’estremo negligente del ventaglio, quello dei delitti senza una causa, della noia e della recriminazione a priori, stare nel mondo o anche semplicemente stare al mondo sono imprese non disperate, sono imprese nemmeno da prendere in considerazione. Si respira, si prende quel che si può arraffare, senza nulla dare in cambio, e sia quel che sia.
Un nichilismo senza causa e privo di pensiero, di profondità. Da dove viene lo sappiamo tutti e tutti siamo colpevoli, perché non siamo stati capaci di capire che disastro irreparabile aveva avuto inizio qualche decennio fa. Stare bene, qui e ora, il piacere qui e ora e del domani chi se ne importa, del mondo, di quel che sarà e ma che colpa abbiamo noi. E invece l’abbiamo.
All’estremo virtuoso del ventaglio troviamo giovani che sono diventati famosi e speciali, come Edoardo Prati, araldo della letteratura classica, e Lucia Grimaldi, precocissima laureata in ingegneria chimica, punte di diamante, forse, di una gioventù diversa, passatista, ma allo stesso tempo con lo sguardo verso il futuro, tecnologico o letterario che sia.
In realtà io credo che la meglio gioventù stia tutta nel mezzo, in quella parte del ventaglio che nessuno nota, ma che pulsa e vive, tra sogni e patemi, come sempre è stato.
Io sono convinto che la meglio gioventù ascolti la trap, legga libri fantasy e anche Herman Hesse e Boris Vian, passi un po’ del proprio tempo a consumarsi con videogiochi efferati, ascolti musica metal satanica e nei licei artistici scopra quanto è bello e difficile mettere su tela una nuvola capricciosa che non sai se porterà tempesta oppure se ne andrà.
Io sono convinto, sicuro anzi, che la meglio gioventù sia lì, pronta a sfidarmi, a farmi vedere quanto sono stato stolto e quanto lei, la meglio gioventù, saprà far di meglio.
Edoardo Prati e Lucia Grimaldi sono meravigliosi, inarrivabili, ma il meglio sta nel torbido, nel fragore e nel garbuglio che non si possono evadere, da lì avremo segnali veri, sporchi, sofferti.
Io almeno ci spero, a volte mi guardo attorno e mi pare possibile. Nonostante.