LA MATURITA’ DI TENDENZA E’ IN FIORE

L’ultima tendenza della maturità 2022, la prima in presenza dopo l’era Covid?

Attendere le proprie figlie all’uscita dal colloquio orale con un bouquet profumato.

Della faccenda mi sono accorta soltanto in queste ore dato che io, per prima, sono mamma di una maturanda.

E la cosa, devo dire, mi ha sorpreso: io ero rimasta al classico mazzo di fiori, in abbinata alla più tradizionale corona di alloro, per accogliere una neolaureata; non mi era ancora capitato di vedere l’omaggio floreale a suggello della prova orale di maturità.

Per fortuna, annoto con sollievo, non sono l’unica ad essere stata colta di sorpresa: le prime avvisaglie le ho avute dalla chat che condivido con le mamme delle compagne di classe di mia figlia.

Da qualche giorno, su WhatsApp, vedo pubblicate foto di fanciulle eleganti e perfettamente truccate, immortalate al termine del colloquio, col loro mazzo di fiori. All’improvviso si fa urgente dentro di me la necessità di attendere la mia di fanciulla all’esterno del liceo col bouquet d’ordinanza. Gerbere? Rose? Vedremo. Basta che sia un insieme allegro e colorato.

Ma le perplessità su questa che pare essere una pratica del tutto nuova (non ho memoria neppure in anni recenti di tanto squasso floreale per celebrare la maturità) mi restano. E così, prima del giorno fatidico, chiedo lumi all’interessata per capre se per caso mi sia sfuggito qualcosa.

La spiegazione è del tutto razionale, ma ancor prima di questo, direi che è figlia dei tempi. “Vedi mamma – mi spiega mia figlia – adesso va di moda avere il bouquet dopo l’orale perché quell’immagine quasi da sposa solitaria immortalata davanti al portone della scuola andrà poi postata su Instagram o servirà per un video su TiK Tok”, e aggiunge, “ma è roba da influencer, non siamo mica tutte così. Se vuoi puoi anche non portarmeli i fiori”.

Ma figuriamoci, certo che li avrà, non foss’altro per evitare che lei soltanto si ritrovi senza il dono celebrativo.

Dal fiorista incontro anche una mia amica che, in preda alla stessa smania dell’ultimo minuto, decide per tre girasoli legati da un nastrino giallo; per sua figlia mi dice di volere una cosa semplice.

Non so se quella foto, alla fine scattata nel momento di massimo relax in cinque anni di liceo, finirà per avere una vita social, ma in fondo questo è affare di mia figlia. E guardandola, così sollevata e sorridente, non posso che essere contenta di averle regalato quel mazzolin di fiori.

E se per le femmine la scelta fra bulbi, essenze e colori da abbinare è praticamente infinita, e tutta affidata alla capacità e al gusto del fiorista, la faccenda ha anche un coté divertente quando il neodiplomato è un maschio.

Perché anche i ragazzi si diplomano e, al pari delle ragazze, navigano a gonfie vele sui social più in voga.

E dunque loro, i boys, che tipo di foto posteranno a conclusione del ciclo scolastico? Privilegeranno i muscoli, senza fiori?

Qualcuno con amici spiritosi in effetti c’è.

Uno studente, uscito dal colloquio orale appena prima di mia figlia, ha ricevuto in dono, tra il riso generale e le pacche sulle spalle degli amici buontemponi, una piccola pianta di cactus: ecco, quella che gli hanno scattato era davvero una gran bella foto.

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