LA LITTIZZETTO PIANGE, NON PUO’ PIU’ SPERIMENTARE SUL WC

Gli scafisti della Rai hanno scaricato al largo, nelle acque dei fratelli Warner (Discovery), i profughi della rete 3.

Tra questi figurano i sopravvissuti di “Che tempo che fa”, i quali hanno trovato immediato conforto e rifugio grazie a un posto di lavoro garantito. Tra gli scampati si segnala Littizzetto Luciana, la quale ha sfogato la propria sofferenza e il dramma professionale. Va capita la madamina turineisa, abituata a sciacquarsi la bocca nelle acque del Sangone, torrente affluente del Po, con la complicità del barcarolo Faziofabio: si è resa conto di non avere un futuro ora che la Destra si è impossessata della Rai, e dunque sono previste censure grevi e gravi a quel fine parlare dell’artista, che si ritiene libera e sperimentatrice (parole sue: “alla Rai non si può più sperimentare”) di una koiné da piola più che da tivvù.

Ma così vanno le cose tra le/gli intellettuali, il loro pensiero sublime viaggia tra pipì, cesso, vaffa, palle, punto g, e, soprattutto, questo altissimo testo poetico, veramente sperimentale: “Son piccin, cornuta e bruna, senza i tacchi son nessuna, con i tacchi peggio vado, perché se scoreggio cado. Luca, ti amo ma ti è andata di buca, stasera ho preso le fave di fuca”.

Che avrà voluto dire? Ai fratelli Warner la sentenza.

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