LA LEZIONE D’ITALIANO A PARIGI

“Hanno giocato come starlettes. Soltanto due italiani avrebbero spazio nella nostra squadra ma loro, tutti, hanno messo il cuore e il corpo. Mbappé? Nel suo giardino non vuole vedere pietre”.

Chi avrà mai detto queste parole così pesanti sulla Francia di Deschamps? Un giornalista de l’Equipe? Uno del Figaro o del Parisien? Negativo, trattasi di Mike Maignan, portiere e bravissimo nelle uscite, non soltanto in partita.

Le ha dette sul muso ai suoi allonsenfants che le hanno buscate, e come, dagli azzurri di Spalletti, sorpresi del rififì parigino che poi non è stato affatto un atto rissoso ma una prova raffinata di buon football, rapido, fresco, aggettivi smarriti durante l’Europeo in Germania.

Bella squadra, sembra strano ma è proprio così, Spalletti ha detto cose normali ed è una notizia, Donnarumma ha passato una serata da turista, gli altri azzurri hanno fatto cose impreviste perché il calcio è anche questo, pronto a smentire noi docenti del quattrotretre, capace di spiazzare gli stessi calciatori che dopo secondi quindici stavano già sotto di un gol e al Parco dei Principi addirittura.

Per fortuna i francesi hanno pensato di fare le starlettes (cfr Maignan), attricette da avanspettacolo. Basta con le sfilate di moda al ritiro, come hanno scritto alcuni tifosi infuriati, una belle lezione di bon foot ai francesi con la cresta, compreso Deschamps che va agli ultimi con l’ombra di Zidane che gli sta addosso da sempre. Fino a lunedì, Budapest, partita contro Israele, W Spalletti e W l’Italia. Ne riparliamo.

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