LA GUERRA DEI TOTTI SERVE ALMENO A CHIARIRE COS’E’ LA VOLGARITA’

Quante volte ci siamo chiesti che cosa sia volgare. E’ volgare un linguaggio, è volgare un’immagine, è volgare uno spettacolo. Per qualcuno resta volgare un seno nudo in spiaggia, per altri è più volgare conciarsi come Platinette e Malgioglio, per altri sono volgari i film di Alvaro Vitali e Christian De Sica, per altri ancora è volgare insultare l’avversario politico.

In questo irrisolvibile dilemma, direi che la Guerra dei Totti arriva se non altro a definire meglio l’idea di cosa sia volgare. Se gli esempi servono più delle teorie, questa lite è innegabilmente volgare. Per quanto mi riguarda, se penso ai figli, è il massimo della volgarità. Ma poi, a scendere, è volgare in tutto e per tutto.

Sono volgari loro due, il Pupone e la Pupa, per la mancanza di pudore e di misura nel buttare in pasto il proprio dramma (sì, la sparo grossa: un legame che va a ramengo resta sempre un dramma umano, almeno per me), per la costanza e la cattiveria che ci mettono nel diffondere chirurgicamente i veleni sull’ altro, con tanto poi di acuti immancabilmente grotteschi, come quando lui minaccia e ricatta lei perchè non vada a spifferare tutto nella trasmissione dell’amica Toffanin, e intanto da parte sua spiffera tutto a Cazzullo sul “Corriere”. Geniale. Lui e chi lo consiglia.

Sono volgari le accuse reciproche di orologi e gioielli trafugati, sono volgari i due codazzi mandati avanti nelle trasmissioni tv a raccontare dettagli: parrucchiere, parentadi, consiglieri, amiconi del cuore, tutta una truppa di improbabili che improvvisamente si prende la scena in qualità di testimoni di prima mano, se non proprio di prima scelta.

E’ volgare, è penosamente volgare, è desolatamente volgare che un matrimonio finisca spolpato a questo modo sulla pubblica piazza, con tanto di immancabili avvocati definiti spassosamente “specialisti in separazioni Vip” (poi, una volta, ci spiegheranno che cosa abbiano di diverso queste separazioni, se non il bottino da spartire con imperturbabile ferocia).

Ma non sono volgari solo loro, gli attori di questo osceno reality sentimentale. Pure peggio, ancora più volgari, siamo tutti quanti noi, che in mezzo a un’epoca e a un mondo che stanno andando a rotoli per motivi tragici davvero, manteniamo la Guerra dei Totti in cima ai nostri interessi, ai nostri discorsi, alle nostre chiacchiere, come al ballo del Titanic mentre il Titanic cola a picco. Siamo volgari, perchè è volgare il guardone che sbircia dalla serratura, sempre e comunque.

Ci raccontano, ci raccontiamo, che quasi tutte le rotture di coppia in fondo si portano dietro lotte, meschinità, cattiveria, rancori, e con questo triste ciarpame anche l’inevitabile curiosità di tanti ficcanaso del contorno, divisi in fazioni ultrà, chi per lui e chi per lei, figuriamoci questa, tra due personaggi così noti e così amati.

Ma niente può assolvere loro e noi, loro Totti e noi tifosi, per questo interminabile e truculento spettacolo umano. Dovrebbe sopravvivere sempre una misura. Un limite. Una dignità. Non è così, occasione sprecata. Una delle tante, certamente non l’ultima.

Decenni di trash a tutti i livelli e in tutte le dimensioni, decenni di buonsenso e di buongusto presi a pesci in faccia come imperdonabili difetti, ci hanno portato a questo. E’ tutto molto triste, ma almeno ci siamo chiariti le idee. E se non è questa la volgarità, è sicuramente qualcosa che le somiglia da morire.

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