Françoise, Françoise, comment te dire adieu?
Françoise Hardy non c’è più, la meravigliosa gazzella di Francia è volata via per sempre. Così bella da essere forse la più bella e così brava da far spalancare le orecchie oltre che gli occhi.
All’inizio è tutto uno yé-yé, ma già l’impronta è indelebile, “Tous les garçons et les filles” (in italiano “Quelli della mia età”) lascia il segno e la firma è già la sua, anche se a fianco di Roger Samyn. Lei è bella, bellissima, corteggiata da tutti, strattonata di qua e di là perché tutti la vogliono, ma fin da subito lei dà a intendere che un po’ starà al gioco e un po’ no.
Lei vuole scrivere, decidere cosa cantare, decidere cosa fare, un po’ molla la corda, un po’ la tira. Fino alla fine degli anni ’60 incide canzoni bellissime, alla corte della “Vogue Records”, è nel cuore della scena sempre: la musica, la moda, le tendenze, la cultura pop la corteggia, la veste, la usa, ma lei è Françoise Hardy e a sua volta usa la cultura pop modellandola al proprio gusto, sta preparando il terreno per dettare lei le regole del gioco.
E infatti dal 1970 saluta, fa da sé e fa per tre. Cresce a dismisura e i toni si fanno più ombrosi, malinconici, ispirati. Dischi splendidi e un fascino disarmante. E sarà così fino alla fine.
Canta, recita, scrive, Françoise Hardy, e scruta pure le stelle, essendo l’astrologia una delle sue passioni. Negli anni, nei primi anni in particolare, è di casa anche in Italia, ma in realtà è di casa ovunque, perché tutti la vogliono. Al suo fianco, per lungo tempo un’altra icona della musica e della cultura pop di quegli anni, Jacques Dutronc, l’amore della sua vita.
Nonostante il linfoma che la tormenta negli ultimi vent’anni, rimane emblema di indipendenza ed eleganza, fino alla fine.
Forse non è stato facile essere Françoise Hardy negli anni sessanta e settanta, ma anche questa è una pagina e una lezione da ricordare. Quando ci ritroviamo impantanati nei luoghi comuni dei tempi che corrono, dovremmo ricordare che quelli erano anni in cui oltre alla bellezza si rincorreva il talento e la dedizione, la gavetta, la tenacia.
Senza rimostranze e senza piagnistei a scoppio ritardato, con determinazione.
Una grande donna Françoise Hardy, talentuosa, raffinata, leggera e profonda allo stesso tempo, mai banale. Incidentalmente bellissima.