Qui al posto del palcoscenico c’è il circuito automobilistico di Sakhir, in Bahrain, e la prima ballerina è Il pluricampione Lewis Hamilton (scuderia Mercedes) che, risultato positivo al COVID, lascia la scena, e le chiavi della macchina passano a George Russell.
Il pilota Williams, classe 1998, ha twittato: “Incredibilmente grato alla Williams e alla Mercedes per questa opportunità. Grazie a tutti”, e la comunicazione è corredata da un selfie talmente sorridente che scatena l’entusiasmo (e oscura le preoccupazioni, persino le mie di mamma ansiosa) in chiunque la guardi. E c’è da capirlo, George: dal 2019 è in Formula1 con la scuderia Williams, in qualifica si dimostra sempre più veloce del compagno di squadra Nicholas Latifi, ma il contatore dei punti è sempre 0.
Ora la grande opportunità, la macchina più veloce con il team più iridato: mi verrebbe da pensare che in questa prova Russell potrebbe sentire una certa responsabilità, ma io non sono George (e neanche sua mamma). Lui, giustamente, non vede l’ora di saltare su quella macchina, un sogno impossibile, che vive lui stesso e che in fondo vivono gli altri giovani piloti del circo, perchè intravedono una porta blindata improvvisamente aperta. Ma è un sogno anche per i semplici appassionati che tifano per il riscatto di un pilota bravo, forse un po’ penalizzato dal mezzo che attualmente guida. E se per George Russell sarà l’opportunità con la O maiuscola. A cascata, come in un domino, il Gran Premio di domenica vedrà altri debutti: al suo posto, sulla Williams, salirà Jack Aitken, collaudatore del team Williams, al primo GP della sua vita, e sulla Haas di Romain Grosjean, miracolosamente sopravvissuto al terribile incidente di domenica scorsa sempre in Barhain, ci sarà Pietro Fittipaldi, pilota brasiliano nipote del due volte campione del mondo Emerson, al suo debutto in F1 accanto al compagno di squadra Kevin Magnussen.
E allora in bocca al lupo a Jack, a Pietro e soprattutto a te George, fate vedere chi siete. Domenica vi guarderò anche io e le raccomandazioni “state attenti, andate piano (!)”, giuro che le terrò per me.