La studentessa iraniana viene rimproverata perché indossa il velo in modo inappropriato. La studentessa iraniana allora decide di essere ancora più inappropriata: si spoglia e rimane in mutande e reggiseno, prima seduta e poi a passeggiare lungo la strada e il marciapiede. Le mutande sono mutandoni in realtà, qui da noi d’estate circolano quindicenni con tenute molto più succinte, sarebbero in effetti a loro volta in mutande e reggiseno, qualcuno recrimina e non si capacita dei tempi che corrono, ma a nessuno viene in mente di recluderle e far perdere le loro tracce.
È inevitabile, lo sappiamo, la protesta costa invece cara alla studentessa iraniana. Viene portata via e dove nessuno lo sa, e nessuno sa se mai sapremo che ne è stato di lei. Il gesto è tra i più eclatanti possibili da quelle parti, ma per l’ennesima volta mi sembra importante e anzi ancora più rilevante ricordare che sempre da quelle parti basta molto meno per essere portati via e dimenticati, almeno da noi.
Da quelle parti ad esempio basta cantare o ballare per rischiare la reclusione. Oppure mettersi il velo come non dovrebbe essere o semplicemente aprire bocca per far sentire la propria voce e le proprie idee, che semplicemente una donna non dovrebbe permettersi di avere.
Queste e molte altre cose semplici e giuste non si possono fare da quelle parti, molte altre specialmente se sei una donna.
Non ci sono novità di rilievo, niente di diverso da quello che sapevamo, ma trovo comunque giusto non dimenticare e di tanto in tanto riportare alla mente quello che accade laggiù. Il denudamento della studentessa iraniana ci ricorda soprattutto questo, che in Iran basta molto, molto meno per essere reclusi e cancellati.
Fosse anche solo per dare più valore alle piccole e alle grandi libertà che noi diamo per scontate, la prossima volta che fischiettiamo o d’istinto facciamo un passo di danza, ricordiamocene.
La prossima volta che ci viene un pensiero e magari esprimiamo la nostra opinione, ricordiamoci che non è possibile ovunque e in fondo, anche qui, è stata una conquista.