LA DISABILITA’ DI VENDITTI

Ci vorrebbe un amico. Trovarlo non gli è difficile. Venditti Antonello è un artista di quelli che, con le sue canzoni, ti riga la memoria, il cuore, la notte prima e quella durante e dopo, testi dolci e strazianti, malinconici e rabbiosi ma, come direbbero “aRrroma”, tutta ‘sta robba non serve a nulla dopo l’episodio di Barletta, la sfida sguaiata ad una ragazza disabile, la frase volgare, ribadita con il raffinato concetto che anche i ragazzi speciali devono imparare l’educazione!

Educazione che, invece, non riguarda la gente dello spettacolo, perché Venditti Antonello appartiene alla tribù di quelli che, durante il concerto, dialogano con il pubblico, narrano episodi, mostrano le chiappe (Duo Lipa e simili), provocano sculettando (da Elodie a Dave Gahan-Depeche Mode), insultano (rapper vari), ma se soltanto uno degli astanti fans osa alzare il dito, la mano, la voce ecco che affiora la pelle dura, grigiastra del vip che torna canaro, dileggia, disprezza, manda a dar via l’organo il ribelle pagante.

Il caso di Barletta è diverso, non per la condizione fisica della ragazza, ma per il comportamento consapevole di Venditti, convinto di essere dalla parte del giusto anche dopo essere stato informato sullo stato della spettatrice, senza nemmeno passargli per la testa calda di scendere dal piedistallo, nel senso del palco, andando ad abbracciare la ragazza oppure invitandola nel camerino, dopo lo spettacolo.

Il giorno dopo, nemmeno bravo ma sicuramente lento, ha provveduto a mostrarsi sui social, chiedendo scusa, vergognandosi di tutto, così per pulirsi la faccia e l’immagine. Dice: c’era il buio, a Barletta. Dico: non c’è luce nemmeno il giorno dopo. In questo mondo di ladri c’è posto per tutti.

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