PENG SHUAI E LE ALTRE: LA DIGNITA’ E’ FEMMINA

Pensare a Peng Shuai, la tennista che ha trovato il coraggio di denunciare per violenze sessuali l’ex vicepresidente della Cina, e sottolineo vicepresidente, e sottolineo Cina, un Metoo che come coefficiente di difficoltà surclassa quello di tante garrule solidarietà nei salotti televisivi occidentali (difatti, chi la trova più, questa povera ragazza).

Pensare all’organizzazione mondiale del tennis femminile (Wta), che ha rotto in fretta con le titubanze e le soggezioni, con la diplomazia e con le convenienze, dicendo a muso duro cari cinesi, o fate saltare fuori la nostra amica Peng Shuai, oppure noi non mettiamo mai più piede dalle vostre parti, nemmeno per un palleggio nei villaggi vacanze.

Pensare alle donne afghane, che sono al centro di una feroce retata permanente dei talebani, ma che imperturbabili continuano a sfilare, a manifestare, a gridare per strada la loro insopprimibile voglia di libertà.

Pensare, perchè no, pure a Greta e alle sue giovani seguaci, che si battono per i fiumi dell’India e per la foresta amazzonica, dopo tutto per garantire un domani ai loro figli e ai loro nipoti.

Pensare anche solo per un attimo a queste nostre coraggiose compagne di viaggio, magari comparandole a tanta codardia e a tanto opportunismo di genere maschile, proprio le miserie che ad esempio inibiscono per calcolo e convenienza economica la pur minima fermezza nei confronti dei regimi più liberticidi.

Pensare, paragonare, tirare qualche inevitabile conclusione. Per dire che certo le donne non sono tutte eroesse e i maschi non sono tutti conigli, ma che in ogni caso le donne stanno fornendo in giro per il mondo un bel campionario di esempi edificanti.

La tentazione di generalizzare è sempre forte. Ma generalizzare non è mai bello. Generalizzare non si può.

Eppure la tentazione di dire che loro sono migliori di noi, questa tentazione resta. E sinceramente, per quanto mi riguarda, è una di quelle tentazioni alle quali non so resistere.

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