LA DEMOCRAZIA DEL TRAFFICO

Nei giorni scorsi, la Presidente del Consiglio Meloni è giunta in ritardo di circa mezz’ora ad un’importante seduta della Camera dei Deputati, riunita per ascoltare le sue dichiarazioni, e si è scusata con l’Aula e in particolare con il buon deputato Roberto Giachetti, che aveva stigmatizzato, sottolineando come mai in vent’anni fosse successo qualcosa del genere in Parlamento (rinvio di una seduta senza preavviso né motivazione) e aveva chiarito come i deputati non dovessero essere trattati da camerieri (piccolo lapsus classista…). Notizia certamente minore e, citando De Gregori, forse non è da questi particolari che si vede il tasso di democrazia di un leader. Ma, fatto sta che la Meloni si è dovuta giustificare affermando di essere rimasta bloccata nel traffico di Roma. Se ho ben inteso, traffico imprevedibile sulla temibile Via Cristoforo Colombo, anche se è già abitualmente assai affollata di auto.

Ma, siccome siamo sotto Natale, proviamo ad essere buoni e proviamo a cercare il lato positivo in ogni cosa. E nella vicenda un aspetto positivo forse c’è davvero. Per chi temeva che con la vittoria del centro-destra, o destra-centro o destra-destra-centro che dir si voglia, si rischiasse una deriva autoritaria o perfino una nuova dittatura, beh, la notizia che la Meloni sia rimasta anche lei imbottigliata nel traffico deve giungere come una rassicurazione. In democrazia, siamo tutti abbastanza uguali. Certo, uguali nel traffico, ma meglio che niente: non si può avere proprio tutto. Neanche a Natale.

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