LA BELLEZZA DEL GALLIANI MISTICO

di DON ALBERTO CARRARA – Dopo l’esperienza del Covid la sua vita è completamente cambiata. Prega molto, soprattutto la Madonna.

È Adriano Galliani, grande protagonista del mondo calcistico italiano, prima al Milan, ora al Monza. Non ha vergogna a parlarne. Ne ha parlato anche a Berlusconi il quale, in risposta, gli ha regalato un’immagine della Vergine.

Immagino i possibili commenti di credenti duri e puri: è arrivata la malattia, la paura della morte e si torna a pregare…

Vorrei spendere due parole per dire la mia piccola, personale adesione ai gesti di fede di Adriano Galliani.

Mi pare positivo il fatto che la sua fede – o forse meglio: la sua pratica della fede – sia rinata dalla paura della malattia e della morte. Malattia e morte sono le strettoie nelle quali ci si sente impotenti. Non si decide, infatti, di ammalarsi e tanto meno di morire: ci cascano addosso, nostro malgrado. Proprio perché ci si sente in pericolo ci si affida a qualcuno che può proteggerci dal pericolo.

Diciamolo in altri termini: quella fede nasce dall’esperienza della propria povertà. Ma, a pensarci bene, la cosa vale per ogni esperienza di fede: solo se ci si sente poveri si sente la necessità di chiedere. È l’esperienza della grazia: non siamo noi a salvarci, ma Lui.

Ovviamente, può darsi che una fede così tremebonda sia anche un po’ interessata. “Proviamo anche con Dio, non si sa mai”, cantava Ornella Vanoni. Ma è comunque un’apertura che non è possibile giudicare. Vedrà Galliani e vedranno i tanti che hanno fatto un’esperienza simile alla sua. A me credente piace gioire per quello che c’è, piuttosto che ringhiare per quello che – forse, soltanto forse – non c’è.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *