LA BARZELLETTA DEL CALCIO PER FAMIGLIE

Sono quattrocento. I tedeschi. Forse seicento. Poi c’è la ciurma nostrana, segnalati gruppetti da vari quartieri nobili della tifoseria italiana, a sostegno: l’adunata scarica la propria violenza su tutto quello che capita a tiro, dunque lancio di bottiglie incendiarie e affini verso le auto della polizia, vetrine, di commercianti e di uffici, in frantumi, cassonetti dell’immondizia ribaltati e dati alle fiamme. I black bloc del football si sfogano a Napoli, portati in pellegrinaggio nei siti simboli della città, dunque il centro e i vicoli e il lungomare.

Il gemellaggio degli ultras napoletani con i loro sodali del Borussia di Dortmund e del Monaco 1860, in conflitto con la solidarietà tra i tedeschi di Francoforte e gli atalantini di Bergamo, ha scatenato la guerriglia.

La decisione del ministro degli Interni di vietare la trasferta è stata smentita dal Tar di Napoli, liberi tutti, poi è arrivato l’ordine di non vendere biglietti a cittadini residenti a Francoforte, divieto strambo di facile contestazione, infine l’arrivo di una turba di facinorosi che non ha trovato alcun ostacolo alla stazione ferroviaria.

Il problema vero sarà successivo alla partita, sempre se questa si giochi. La notte agevolerà altri scontri, l’area intorno al Maradona si presta agli agguati, il percorso verso ostelli, alberghi o stazioni ferroviarie potrebbe registrare tumulti.

Siamo dinanzi al rigurgito dei peggiori anni, la follia del nostro meraviglioso pubblico, Heysel e Hillsborough sono memorie sempre fresche, l’hooliganismo torna improvvisamente di moda e prevedo che qualcuno, prossimamente su questi scranni, tirerà fuori le responsabilità dei ministri, del governo, dello Stato, del mondo.

Però abbiamo le nostre squadre promosse in Europa, una bella immagine, il segno del riscatto, varie ed eventuali al grido di devi morire. Per la cronaca, domenica prossima all’Olimpico, derby di Roma e, a San Siro, Inter-Juventus, altra roba bbbuona per la feccia di cui sopra.

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