LA BADANTE WEBINAR

di GHERARDO MAGRI – La prima fase l’abbiamo passata a sperimentare la nuova situazione, a cercare di adattarci, a trovare un nuovo equilibrio. Pur vivendo un momento drammatico, c’è stata la spinta ad utilizzare bene le nostre energie con un buon piglio. Dentro di noi, inconsapevolmente, abbiamo coltivato la speranza che i gravi problemi passassero e che saremmo tornati abbastanza presto alla normalità.

La seconda fase comincia quando ci rendiamo conto che sarà ancora lunga. Di colpo, l’atteggiamento costruttivo si affievolisce e ci assale l’incertezza sul futuro. E’ il tempo di cambiare registro e prepararci alla resilienza, cioè fare di tutto per assorbire gli urti senza problemi.

Sarà una questione di tenuta fisica e psicologica. Meglio pensare di trovare gli accorgimenti necessari per impiegare meglio il nostro tempo e di diversificare le attività, inventando diversivi. Ci tocca tenere alto il morale, sforzandoci di vedere i lati positivi assieme alle persone con cui viviamo o con cui ci sentiamo di frequente. Sono diventati loro i nostri nuovi compagni di viaggio di tutti i giorni.

E’ comunque decisamente la fase più dura, e allo stesso tempo fondamentale, per uscire da questo tunnel al meglio possibile.

Il business sta ormai riducendosi al lumicino, ma il lavoro ci aiuterà a tenerci attivi. Skype o simili sono i nuovi protagonisti di oggi: 3-4 appuntamenti giornalieri – anche da 40-50 persone collegate simultaneamente-, email e video telefonate come se piovesse. Non sono mai stato così tanto davanti allo schermo del pc: alla sera ho occhi e orecchie provati.

Per tanti l’esperienza del lavoro da casa forzato non è esattamente lo smart working pianificato a tavolino. Abbiamo dovuto saltare i preliminari e siamo stati scaraventati a casa, tutti, invadendo spazi e rompendo equilibri.

In questi momenti scopriamo alcuni strumenti nuovi: i webinar, cioè i seminari sul web. Fino a poco tempo fa relegati a temi più specifici di formazione, ora sono esplosi quelli comportamentali: il tuo badante virtuale, con master in psicologia. Lui ti dice cosa devi fare e come, ti consiglia per il meglio e ti accompagna nella tua nuova esperienza. Da remoto, intendiamoci, ma con una pacca sulle spalle.

Anche qui ci sono i parvenu. Società che prima facevano tipicamente consulenza direzionale che si sono riconvertite in un attimo per recuperare fatturati. Diffidiamo e stiamone lontani. C’è chi, invece, ha sempre fatto coaching in modo professionale e che ha investito le sue competenze in un mezzo soltanto più moderno. Alcuni sono davvero bravi. Come sempre la regola è: selezionare con la propria testa e non farsi abbindolare dal nuovo solo perché nuovo.

Non sono un fan del webinar, ma nemmeno bisogna essere contrari a priori. Ho mandato avanti dei volontari per testarli e i ritorni sono stati più che discreti.

I suggerimenti del corso base sono semplici, ma magari efficaci. Dicono, per esempio, di comportarsi come se si fosse in ufficio e cioè: prepararsi e vestirsi di tutto punto (magari la cravatta no), come per uscire, organizzare il tavolo come fosse la scrivania – possibilmente in un luogo isolato -, seguire gli orari di lavoro consolidati e stare in contatto con le persone che si incontrano normalmente in azienda. Non solo i colleghi stretti, ma anche chi si incontrava alla macchinetta del caffè, e farlo con il video e non la voce. Ecc. ecc.

Mi accorgo di essere della vecchia guardia e di usare più l’istinto e l’esperienza, però mi piace che l’azienda sperimenti cose nuove in questi momenti di grande discontinuità. Welcome webinar, vediamo cosa sai fare.

 

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