ITALIAN SPOT

di CRISTIANO GATTI – Che senso di responsabilità, i presidenti del calcio: riuniti in Lega, anche se tra loro slegatissimi, hanno rinviato Juve-Inter perchè proprio non se la sono sentita di mandare in giro per il mondo le immagini dello stadio vuoto per una partita a porte chiuse, causa Coronavirus. Ai soliti sospettosi che insinuavano volgari motivi di mancato incasso, hanno precisato accigliati: lo facciamo per l’Italia, già ci guardano come untori, lo stadio deserto non farebbe che consolidare la pessima impressione sul nostro conto.

Quanta sensibilità patriottica. Immolandosi in un estremo sacrificio, hanno risparmiato a tutti noi la catastrofe di una caduta d’immagine fatale.

Molto bene. Adesso possiamo stare più tranquilli. In giro per il mondo continueranno a vedere i filmati di Napoli, con un quindicenne che rapina in pieno certo un carabiniere, con il carabiniere che spara spaventato e uccide, con le famiglie e gli amici del povero ragazzo che si spostano al Pronto soccorso (tanto di questi tempi non serve) e lo devastano con i modi delle risse nei saloon, pieno Far West. E per chiudere, tutti davanti alla caserma dei carabinieri per sforacchiarla con vari colpi di pistola, così, per far capire bene chi comanda, caso mai qualcuno se lo scordasse troppo facilmente.

Una domanda, semplicemente: siamo sicuri che il rinvio di Juve-Inter a porte chiuse sia così determinante e incisiva sull’idea che gli stranieri hanno di noi? E li chiamano manager.

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