IO CHE HO ASSISTITO AD UN’ALTRA PARTITA

Mercoledì 12 aprile ho seguito la sfida di Champions tra Milan e Napoli negli studi di MilanTv, dove sono ospite abituale nei pre e nei post partita. Al termine, abbiamo commentato una gara in cui la squadra campana ha esercitato una supremazia nel gioco e nelle occasioni, ma che i rossoneri hanno vinto con tenacia e soprattutto grazie a un paio di interventi superlativi del portiere Maignan. Abbiamo detto di un’ammonizione che andava comminata all’attaccante del Milan, Leao, per aver dato un calcio alla bandierina del corner essendo infuriato per un’occasione sbagliata nel primo tempo. Abbiamo detto che il primo dei due cartellini gialli inflitti al napoletano Kim, espulso a un quarto d’ora dalla fine, era stato troppo severo. Non abbiamo visto né commentato un fallo clamoroso dello stesso Kim sul milanista Krunic, in piena area, alla fine del primo tempo: un rigore solare, mentre non c’era unanimità su un altro fallo da rigore sempre sul milanista Saelemakers verso la fine della partita.

Non è che si tratti dello studio televisivo più onesto e sportivo del mondo, ci mancherebbe: chi è fazioso resta fazioso, però insomma l’equilibrio è una regola vigente e infatti si è detto a chiare lettere che nella gara di ritorno, martedì prossimo, servirà un Milan migliore. I commenti si riferivano a una partita intensa, vibrante, in cui anche i rossoneri hanno avuto le loro occasioni (una traversa clamorosa di Kjaer) anche se in misura inferiore. Abbiamo commentato anche dell’atmosfera di San Siro, caldissima e con una originale coreografia della curva rossonera (due mani rosse fuoco, gli artigli del diavolo che stanno per afferrare un Pulcinella impaurito) esposta all’ingresso delle squadre.
Giovedì (e venerdì) leggo i giornali sportivi e non, guardo notiziari televisivi nazionali, mi segnalano post avvelenati sui social: scopro così di aver visto e commentato una partita completamente diversa, un’altra sfida davvero tra Milan e Napoli, rispetto a quella cui pensavo di aver assistito. Gli errori dell’arbitro rumeno Kovacs prendono una sola tinta, una sola direzione, e la coreografia della Curva milanista tacciata di razzismo. Iniziamo da un comunicato ufficiale del Napoli che “condanna con fermezza la contestazione da parte di alcuni giornalisti nei confronti dell’arbitro, avvenuta in mix zone al termine della partita”. Contestazione di alcuni “giornalisti”? In effetti, compare in rete un video girato in mix zone a San Siro, in cui al passaggio di Kovacs in tuta e con trolley davanti alle telecamere, qualcuno lo apostrofa ripetendo più volte: “Bad match, bad match. Shame, shame. Vergogna”.
Poi il presidente napoletano De Laurentiis parla al telefono, sui social, con un tifoso: “Questo è il calcio e questa è la Uefa. Noi siamo contro la Uefa e la Fifa, ma siamo talmente forti che abbiamo preso un solo gol, non 3, siamo una signora squadra quindi adesso calma e sangue freddo”. Quindi la notizia che le associazioni “Noi consumatori”, “Napoli Club Maradona” e tale avvocato Pisani, hanno pronta una class action “per l’arbitraggio di Kovacs in Milan-Napoli con una richiesta di danni di 150 milioni all’Uefa “che non può trattare Napoli e il Napoli in questa maniera, rischiando di spezzare il sogno di un’intera città”. Infine numerosi siti stigmatizzano quel Pulcinella esposto in Curva milanista “come simbolo di offesa e presa in giro”.
Sono completamente spiazzato come giornalista e amareggiato come tifoso dichiarato del Milan: in entrambe le vesti, avverto una assoluta incapacità nell’aver letto e vissuto una partita. Dopo più di 40 anni di milizia, mi assale un senso di vuoto e disorientamento. Avevo visto ammonire i milanisti Bennacer, l’allenatore Pioli e (a gara conclusa) il capitano Calabria, oltre ai napoletani Zielinski, Di Lorenzo e (2 volte, con la conseguente espulsione) Kim. Vero che qua e là un altro paio di ammonizioni – a entrambe le squadre – potevano essere inflitte, ma alla fine scopro che l’errore più grave dell’arbitro è stato quel rigore non visto a favore del Milan per il fatto che il VAR non funzionava (lo riportano alcuni quotidiani e lo avrebbe detto il capitano rossonero Calabria, ammonito proprio per le proteste su questo tema). Amen.
Insulti dei giornalisti napoletani all’arbitro. De Laurentiis che parla di cospirazione. Una class action con richiesta di danni. Insurrezione popolare social e sulla stampa di parte, anche se artatamente non dichiarata come il sottoscritto. In questo clima avvelenato si prepara la rivincita di martedì prossimo al “Maradona”, in questo clima si insorge sdegnati per i buuu razzisti, per le intemperanze fuori dal campo, per i soliti 10 o 20 cretini che rovinano lo spettacolo a tutti gli altri. Ho sempre pensato che quei 10 o 20 siano in realtà 100 o 200, 1000 o 2000, 10.000 o 20.000… Su questo sono e resterò sempre fermamente convinto di avere ragione.
Per fortuna, in queste ore la mia frustrazione riceve un po’ di sollievo da tifosi napoletani (e da qualche collega) che rimarcano i due episodi da rigore, che parlano di ingenuità di Kim e degli errori degli  attaccanti di Spalletti, delle parate formidabili di Maignan del Milan, dall’account Twitter “GA7 Official” di fede napoletana che – a proposito di quella famosa coreografia milanista – scrive (come diversi altri sostenitori campani): “Il razzismo va condannato ed estirpato, in qualsiasi forma, sempre. Ma vedere il razzismo ovunque e utilizzarlo come arma, non fa altro che sminuire la causa, rendendola meno credibile. Il razzismo è una cosa seria, ma chi lo vede in questa coreografia è semplicemente in malafede. A volte bisogna togliersi il cappello e fare i complimenti, ammirando la bellezza del calcio e di ciò che ci può regalare. Onore ai tifosi del Milan per questo spettacolo”.
Il che non estirpa il mio disagio per aver decisamente assistito, mercoledì scorso, a un’altra partita.

7 pensieri su “IO CHE HO ASSISTITO AD UN’ALTRA PARTITA

  1. Maurizio Fiorenza dice:

    E no, caro Serafini, non ci siamo. La sua ricostruzione, per quanto pacata, è palesemente di parte. Lei sorvola allegramente su alcuni fatti importanti. La seconda ammonizione e la conseguente espulsione di Anguissa (Anguissa, e non Kim come da lei riportato) nasce dopo un fallo da ammonizione di Krunic, che l’arbitro non ha sanzionato. Krunic era diffidato, pertanto avrebbe saltato la partita di ritorno. Due piccioni con una fava:Krunic al Maradona ci sarà, Anguissa no. E che dire di Di Lorenzo che, da capitano, chiede spiegazioni all’arbitro e si vede sventolare un cartellino giallo? E ancora, se è vero che Kim andava ammonito per una protesta plateale(peraltro dopo che gli era stato fischiato un fallo inesistente), cosa dire di Hernandez che va a provocare l’avversario gridandogli in faccia? É un comportamento antisportivo che andrebbe sanzionato o no? Il rigore, mi perdoni, l’avete visto in pochi, come si evince dalla lettura della pur schieratissima stampa sportiva italiana. Per quanto riguarda la coreografia, francamente non ci fa né caldo né freddo. Personalmente ritengo che le coreografie trovino il loro posto in teatro, non allo stadio. Quello che ha suscitato qualche commento amaro è stato uno striscione criptico, ancora una volta offensivo verso tutto il popolo napoletano. Ma tant’è, ci siamo abituati e queste porcherie scivolano sulla nostra insaponatissima pelle. No, non sono poche centinaia di imbecilli, sono la spia che una parte di questo paese odia e disprezza un’altra parte. Ma il discorso ci porterebbe lontano.
    Un’ultima considerazione. Se fossi un tifoso del Milan sarei molto preoccupato, visto che il signor Pioli sta manifestamente puntando tutto sulla Champions a scapito del campionato. Ma veramente pensa di vincere la coppa? Contro corazzate come il Real Madrid e il Manchester City? Auguri, ma mi sembra davvero un azzardo. Finisce che chi troppo vuole nulla stringe.

  2. Enzo calvanese dice:

    Un articolo che è una miriade di cazzate…. pro Milan e parla d imparzialità…. I fatti sono quelli esposti da tutti….. Arbitro inguardabile e in malafede, punto

  3. Antonio Frunzio dice:

    Hai visto davvero un’altra partita perché ad essere espulso è stato Anguissa che nemmeno nomini e non Kim che comunque sarà squalificato essendo stato ammonito da diffidato

  4. vincenzo cocozza dice:

    No non ha visto un’altra partita……..stava proprio dormendo davanti alla tv.
    Arbitri scarsi ma giornalisti incompetenti ormai ne abbiamo una pancia piena. L’invidia è una brutta malattia.forza Napoli sempre

  5. Lucio dice:

    Secondo me Lei la partita non l’ha manco vista. Il rigore di Kim nessuno ne parla forse perché non era rigore se non per Lei? Krunic non doveva arrivare alla metà del primo tempo per il numero di falli commessi dicasi lo stesso per Tonali che, tra l’altro, in occasione del primo Giallo ad Anguissa commette e n fallo nettissimo su Kvara a due cm dall’area di rigore e sulla conseguente ripartenza Anguissa viene ammonito per aver guardato Hernandez. Giallo a Leao non dato e a Kim e Di Lorenzo si, Hernandez che urla in faccia a Lozano riceve una carezza e non un giallo. Guardi i calciatori sono uomini e come tali sensibili a ciò che vedono e subiscono in campo, quindi, ovvio che si sono innervositi e reso meno di quanto avrebbero potuto. Un arbitraggio così indirizza le partite, cosa che Sedorff in modo molto obbiettivo ha ammesso. Rispetto la sua opinione ma prima di lasciarsi andare a certi commenti meglio che guardi prima la partita la prossima volta e magari lo faccia senza nessuna sciarpa al collo. Cordiali saluti

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