IN GIRO CON DANTE NEL REPARTO TRAUMATOLOGIA

di PIER AUGUSTO STAGI – Conservate ogni speranza, o voi che entrate. Canto 104 di un Giro che può diventare girone infernale per competizione e posta in palio. Qui, in questo Antinferno, non ci sono ignavi, ma ragazzi provenienti da ogni angolo del mondo disposti a vivere tre settimane infernali, però da protagonisti.

Non si va per città dolenti, ma in festa. Attraverso anche profondi dolori, ma alla ricerca di un eterno piacere. Proprio Dante accompagnato fino al purgatorio da Virgilio farà da ispiratore ideale di questo Giro che lo celebra a 700 anni dalla sua morte, e sarà il Sommo a guidare per queste tre settimane di corsa, che tornano alla loro antica collocazione di maggio dopo il Giro d’ottobre di un anno fa. Saranno 184 ragazzi in un paradiso che come porta ha il palco di piazza del Duomo e come premio quel trofeo “senza fine” che punta verso un cielo infinito.

Si parte domani da Torino per la 104esima volta. Una corsa che si preannuncia aperta e ben disegnata, con tappe e montagne poco conosciute, ma che si faranno conoscere (segnatevi Sega di Ala, non sarà uno scherzo). Si comincerà con la crono di Torino (candidato alla prima maglia rosa il campione del mondo Filippo Ganna), con il 160° Anniversario dell’Unità d’Italia, poi nel 700° anniversario della morte di Dante Alighieri si farà tappa a Ravenna (dove il Poeta riposa), mentre a Foligno si ricorderà che nel 1472 venne stampata lì la prima Divina Commedia. E ancora, l’omaggio al mitico CT azzurro Alfredo Martini, nei 100 anni dalla nascita, con il passaggio da Sesto Fiorentino nella “tappa Bartali”. E ancora, il 90° compleanno della Maglia Rosa (indossata per la prima volta nel 1931 da Learco Guerra, nel Giro di Camusso, ndr) che sarà celebrato con un logo speciale.

Sarà un Giro che si racconta e celebra le Olimpiadi del 2026 con l’arrivo a Cortina d’Ampezzo. E poi ci saranno la tappa Pantani e la Cima Coppi (che sarà il Pordoi, ndr).

Dopo la crono iniziale di Torino, spazio anche ai velocisti, con la Stupinigi-Novara, mentre la Biella-Canale si adatta ai “finisseur” sulle colline delle Langhe. Alla quarta giornata, il primo arrivo in salita a Sestola. Domenica 16 maggio si torna a salire con l’inedito arrivo a Campo Felice.

Dopo il primo giorno di riposo, si riparte mercoledì 19 con una tappa ad alto contenuto alcolico che promette spettacolo: da Perugia a Montalcino (Brunello di Montalcino Wine Stage). Degli ultimi 70 chilometri, 35 saranno su Strade Bianche. Tra una tappa per Bartali e una per Martini e Dante, il Giro il 22 maggio salirà in cattedra. È il giorno del “kaiser”, del “Mostro”, dello Zoncolan, affrontato dal versante di Sutrio. Poi ancora Friuli, prima di chiudere la seconda settimana con il tappone dolomitico Sacile-Cortina d’Ampezzo di lunedì 24 maggio, con Passo Fedaia, Pordoi e Giau.

L’ultima settimana dice Sega di Ala e Alpe di Mera in Valsesia. A tanti dicono poco, ma saranno in molti a patire queste inedite cime.

È un Giro che non se la tira, ma va su. Eccome se va su, prima di tornare in piano. Prima di planare veloci lungo i 29,4 km da Senago al Duomo. Prima del Paradiso.

I PROTAGONISTI

Sarà un Giro in corsia, visto che qualche protagonista ci arriva acciaccato. In cima alla lista e con il numero 1 sulla schiena c’è il 24enne colombiano Egan Bernal. Sulla carta è l’uomo da battere (nel palmares ha il Tour 2019, ndr), ma alla “corsa rosa” arriva con un problema alla schiena non completamente risolto. Anche lo Squalo Vincenzo Nibali ha sciolto le riserve in questi giorni. Il vincitore di due Giri d’Italia sarà della partita, con un recupero degno di un “finisseur” dopo la frattura al polso in allenamento. Ultimo, ma non ultimo, il 21enne talento belga Remco Evenepoel. Caduto a settembre in un dirupo durante il Lombardia, torna alle corse proprio al Giro. Oltre a questi tre, occhio al britannico Simon Yates, al transalpino Romain Bardet, al portoghese Joao Almeida, oltre all’irlandese Daniel Martin e al neozelandese George Bennett. Non va dimenticato l’olandese Bauke Mollema, così come l’australiano Jai Hindley. Non saranno comparse nemmeno lo spagnolo Mikel Landa e lo spagnolo Pello Bilbao, oltre al russo Alexadr Vlasov.

E gli italiani? Non molto, purtroppo. E’ congiuntura fiacca. Oltre a Nibali ci sono il sempiterno Domenico Pozzovivo e il giovane Matteo Fabbro. Tra i velocisti, tutti contro l’australiano Caleb Ewan. Noi caliamo sul tavolo rosa il campione d’Italia e d’Europa Giacomo Nizzolo e l’oro di Rio Elia Viviani.

TROFEO SENZA FINE.

È il Trofeo che spetta al vincitore. Nato nel 2000, pesa 9,5 chilogrammi, 20,4 cm di diametro, 53,5 cm di altezza ed è in rame placcato oro 18 carati. Il “Trofeo Senza Fine” in questi ultimi anni è stato assegnato anche a coloro che sono entrati a far parte della “Hall of fame” della “corsa rosa”: Merckx, Gimondi, Roche, Moser, Baldini, Hinault, Indurain e Adorni.

RIDE GREEN

Per il sesto anno, il Giro propone il progetto Ride Green: basato sulla raccolta differenziata, promuove la salvaguardia delle aree attraversate con il riciclo dei materiali. Nel 2020, la corsa rosa ha recuperato oltre 45 mila kg di rifiuti, l’89% dei quali differenziati e avviati al riciclo. In più, quest’anno ci sarà l’iniziativa “Regala un albero”: prevede che ne vengano piantumati 1.600 in un’area di oltre 300 ettari nella Sila. Il Giro regalerà una pianta per ogni corridore (184), più mille per il vincitore e 21 alberi per ogni maglia rosa di giornata.

Un pensiero su “IN GIRO CON DANTE NEL REPARTO TRAUMATOLOGIA

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr.Dott. Pier Augusto Stagi,
    ho un auspicio, per tacerne di tanti altri : che la Corsa Rosa sia DIVINA , per agonismo e spettacolo.
    Che non sia COMMEDIA.
    Ovviamente, vinca il più FORTE , di gambe e di testa, e non il più FURBO.
    Sarebbe allora Commedia all’Italiana . Non ne sentirei per nulla la mancanza nel nostro amato Ciclismo.
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

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