IL VOLO DI MUSETTI, FACCIAMO SINNER IN SERIE

Non sarebbe venuto niente di più originale di “Che peccato!”. Lorenzo Musetti accarezza il sogno della prima finale ATP 1000 in carriera dopo un cammino straordinario, dovendo scavalcare in semifinale un avversario molto bravo, capace (come Lorenzo) di rimettere insieme i cocci quando il vaso sembrava irrimediabilmente distrutto. La rabbia e il sollievo infatti hanno accompagnato ogni palla di questa gara.

Con l’australiano DeMinaur torna in scena lo spettacolo delle rimonte, filo conduttore di questo ATP di Montecarlo, giocato al massimo dal nostro: a parte il derby con Berrettini (6-3/6-3), Lorenzo è partito ad handicap con il ceco Lehecka, il cinese Bu, ma soprattutto nei quarti con Stefanos Tsitsipas, che nel Principato aveva trionfato 3 volte e il nostro non aveva mai battuto in carriera.

La semifinale è stata una clessidra, un rovesciamento continuo di sabbia ed emozioni: DeMinaur ha stravinto il primo set sembrando poter dominare, ma un’interruzione per la pioggia e il fuggi fuggi del pubblico ha portato a una breve interruzione che ha ridato forza, coraggio e convinzione a Musetti. Forse, dicono gli esperti, grazie a un campo antico, bagnato come ai vecchi tempi, che ha un po’ appesantito palla e movimenti sfavorendo l’australiano, dotato di una rapidità di spostamenti e una velocità di movimenti che aveva annichilito l’azzurro.

Così dopo il netto 6-1 di partenza, arriva il 4-6 per Musetti, il quale riprende controllo, misura, fiducia e si trova a servire per il match sul 5-4 al terzo. DeMinaur però gioca un game sontuoso, si porta 0-40 avvicinando il pari. Lorenzo rinviene, ma un doppio fallo rimette tutto in discussione sul 5-5 per poi arrivare al sorpasso 6-5 con 3 giochi consecutivi.

Orgoglio, lucidità, finalmente un ace riconducono Lorenzo in partita: 6-6, tie-break per decidere il finalista che va a sfidare Alcaraz. Vibrano le corde, non solo delle racchette. Non è esattamente come andare ai rigori nel calcio, ma poco ci manca. 0-2, 2-2, 2-3, 3-3, 4-3 dopo 2 ore e mezza di partita.

Siamo al fotofinish. Si arriva al 6-4 con Musetti che serve e guadagna un doppio match point. Ne basta uno: Musetti è in finale! Il nostro tennis tiene la testa alta, sempre aspettando Sinner.Pubblicità

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