IL VERO TRIONFO DI BERRETTINI, L’ITALIANO SERIO

Giù il Berrettini, nel senso che non può essere su di giri e nemmeno su di morale Matteo Berrettini, perché su questa edizione di Wimbledon ci puntava parecchio, dopo la finale di un anno fa e dopo aver vinto per il secondo anno consecutivo il Queen’s.

Giù il Berrettini e tanto di cappello, a questo ragazzo che avrebbe potuto fare il bontempone, diciamo pure l’italiano medio, e andare avanti senza proferire verbo o parola, invece sul suo profilo Instagram annuncia: «Con il cuore spezzato devo annunciare di dovermi ritirare da Wimbledon per essere positivo al test del Covid. Avevo dei sintomi influenzali e nei giorni scorsi avevo deciso di stare isolato. Nonostante non sia niente di grave, ho deciso che la cosa più importante era fare un nuovo test questa mattina per proteggere la salute e la sicurezza dei giocatori e di tutte le persone coinvolte nel torneo. Non ho parole per descrivere il mio profondo dispiacere. Il sogno, per quest’anno, è svanito, ma vi prometto che tornerò più forte di prima. Grazie per il supporto».

Giù il Berrettini dal cartellone del torneo più importante e affascinante del pianeta, e ancora giù e fuori questo ragazzo che aveva già dovuto subire un lungo stop per l’operazione alla mano dello scorso marzo, che gli aveva fatto perdere tutta la stagione sul rosso.

Eppure, tutto questo non gli fornisce l’alibi – nel Paese in cui tutti trovano un alibi per qualunque porcheria – per fare finta di niente: anzi si fa responsabilmente un tampone volontario e si autoesclude.

Alziamoci in piedi ad applaudire un ragazzo che non ricorre a furbate, che non trova questioni ideologiche per restare in gioco, come un Novak Djokovic qualsiasi, che un anno fa lo batté in quattro set: oggi è Berrettini a vincere. Giù il cappello! Sursum corda.

 

 

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