IL VACCINO PER RICCHI DELLA SCIURA MORATTI

di CRISTIANO GATTI – D’altra parte l’hanno scelta apposta perchè è una manager (anche se alla sua apprezzabile età ancora si attende il primo successone, nel ramo management). Inevitabile che come prima uscita nel nuovo ruolo di assessore alla Sanità e al Welfare, la Moratti trovi giusto ed equo distribuire i vaccini italiani in base al Pil delle singole regioni. Come riferisce l’ANSA, anche “mobilità, densità abitativa e zone più colpite dal virus” devono incidere. Ma il contributo al Pil è la nuova variabile che la neo assessora, dopo la gloriosa epopea di Gallera, chiede al commissario Arcuri di tenere bene in conto.

Immediato il sostegno del presidente Fontana, che mai nella vita si sognerebbe di contraddire la nominata di Berlusconi e Salvini: “La vicepresidente Moratti ha chiesto una serie di integrazioni che mi sembrano estremamente coerenti e logiche. Ascolteremo cosa ne pensa Arcuri”.

A dir poco colti di sorpresa tutti gli altri. “Questo merita una discussione immediata in Consiglio: i criteri elencati al momento ci sembrano discutibili, se non discriminatori”, ha subito commentato il capogruppo 5 Stelle al Pirellone, Massimo De Rosa.

Certo un criterio va trovato, ma l’idea che prende forma nell’ufficio della Moratti non spicca per senso di umanità e di solidarietà. Forse tenere conto solo della popolazione di una Regione, per assegnare i vaccini, suona riduttivo. Ma immaginare tot vaccini in base alla ricchezza prodotta sa molto di premio ai più abbienti e di penalizzazione ai più poveri. Di sicuro non è lo stesso criterio proposto da papa Francesco, che sogna un vaccino piuttosto democratico, distribuito con qualsiasi criterio, escluso quello del benessere, immaginando a livello mondiale le fatali ingiustizie tra paesi da G8 e terzo mondo estremo.

Certamente la Moratti non intende il vaccino come status-symbol di ultimissima generazione, da prendere in via Montenapoleone ed esibire a Sainkt Moritz (dove peraltro ci sono già alberghi in quarantena per la lussuosa variante inglese del Covid), di certo non è questo che persino lei può immaginare. Ma che già alle prime mosse da assessore al Welfare e alla Sanità le sfugga il messaggio inquietante contenuto nei suoi criteri di distribuzione, questo è piuttosto inquietante. D’altra parte, la sciura Letizia è supermanager, ce l’hanno ripetuto per anni in tutte le salse: non stupisce che la sua idea di sanità sia da manager. La stessa idea peraltro che negli ultimi decenni ha condotto la sanità pubblica lombarda a livelli sconcertanti di smantellamento, per fare felici i signori delle cliniche.

Mettiamola così, allora: un buon criterio, molto lombardo, è che da qui in avanti il vaccino se lo fa chi se lo può permettere. E non se ne parli più.

3 pensieri su “IL VACCINO PER RICCHI DELLA SCIURA MORATTI

  1. Stefania dice:

    Credo che la Moratti sia stata scelta per cercare di recuperare punti dopo i disastri del covid e delle vaccinazioni antiinfluenzali. Non credo che questo sia il modo giusto: populista sicuramente, ma non equo.

  2. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr.Dott. Cristiano Gatti,
    Lei converrà sul fatto che l’ITALIA sia stato anche un Grande Paese.
    Da qualche tempo siamo sullo sgangherato spinto, ma non stiamo a sottilizzare.
    È pur sempre un primato .
    La LOMBARDIA fa parte a pieno titolo del Bel Paese (altra lodevole definizione che ci è stata appioppata) , almeno così credo se non mi è ultimamente sfuggita qualcosa.
    Una parte d’Italia che sa il fatto suo , e fa , giustamente, del lavoro e del merito un proprio vanto.
    Pressoché esclusivo.
    Se così è, che sarà mai “…tot vaccini in base alla ricchezza prodotta…” , come lei sintetizza con una punta di sconfortato sarcasmo ?
    Ricordo mio nonno , un uomo semplice che non ha mai pensato di essere…a due dita dal Padreterno, che ripeteva una frase oltremodo emblematica : CHI NON LAVORA, NON MANGIA.
    Ora la sciura Moratti , che può presumersi abbia invece una salda frequentazione con LUI lassù , scopiazza un po’ il nonno , parafrasando con CHI NON PRODUCE, NON SI VACCINA.
    Se ci si pensa un po’, per come vanno le cose , in ambedue i casi si spalancherebbe la porta ad una vera e propria STRAGE .
    Ecco, non sarà che questa eventualità pare l’esatto contrario della funzione e del compito assegnati ad un neo Assessore alla Sanità ed al Welfare ?
    È proprio vero : reputo un’arte sopraffina quella di fare politica , ed un arduo esercizio il tentativo di capirne davvero il significato.
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

  3. VITTORIO SERANTONI dice:

    Supermanager? Si è vista sfilare da sotto il sedere una signora Banca di cui era presidente, senza neppure accorgersene. E provare ad andare ai giardinetti?

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