IL SENSO INAFFERRABILE DEL MAGNIFICO MISTERO

Dio, dove eri ?

L’ho già sentita tante, tantissime volte questa domanda. Domanda umanissima. Solo che non ho una risposta da dare, risposta che risolva tutto una volta per tutte. La mia risposta non sta in quello che potrei dire, ma soltanto in quello che ho fatto.

Dove ero ?

Ero a Betlemme. Non c’era posto per me nell’alloggio. La casa che ci ha ospitato è piccola. Avrei dovuto nascere in mezzo ai parenti che ci avevano ospitato, i bambini, i vecchi. Mia madre si è ritirata nella parte più riposta della casa, dove si trovano gli animali. Lì sono nato. La mia prima culla è stata una mangiatoia. Mi ha accolto il fieno caldo.

Poi sono arrivati i primi visitatori, i pastori. Sono odiati da tutti. Rubano l’erba dei pascoli non loro e i piccoli proprietari li sentono nemici. Gli osservanti e gli intellettuali li disprezzano perché non osservano nulla, né le regole della purezza rituale, né i ritmi stabiliti della preghiera. Sono loro, questi ladri, questi cattivi ebrei, i miei primi visitatori.

Ero a Betlemme.

Ma, se preferisci, ero a Gerusalemme.

Su una collinetta appena fuori della città mi hanno messo in croce. Godo la compagnia di due delinquenti. Perché anch’io sono stato considerato delinquente come loro. Uno dei due delinquenti mi provoca e mi chiede di farlo scendere dalla croce. L’altro invece mi chiede semplicemente di ricordarlo “quando sarai nel tuo regno”, mi dice. Non so a quale regno pensi. So soltanto che non lo dimenticherò. Mi commuove questa richiesta di compagnia. Mi sento in dovere di rassicurarlo che neppure la morte, la nostra comune morte, la spezzerà.

Dove eri ?

Lo vedi. Sono nato male e sono morto male. Eppure, nascita e morte sono i momenti di predilezione della mia esistenza. I miei discepoli, che spesso capiscono poco di me, hanno intuito che in quella fragilità della vita che inizia e nella fragilità della vita che finisce, sta la risposta a quella domanda.

Ero a Betlemme. Ero a Gerusalemme.

Infatti, non sono venuto a togliere la sofferenza e neppure a spiegarla. Mi sono limitato a viverla. Come voi.

 

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