IL SEGRETO PER COMPIERE 100 ANNI

Sabato 27 maggio 2023 Henry Kissinger (nella foto) ha compiuto cento anni. E’ tuttora lucidissimo ed attivo, come mostra un suo recente intervento, in cui mette in guardia dai rischi connessi al potere dell’intelligenza artificiale. Per la verità, anche se occorre riconoscere che in ambito geriatrico le patologie legate al decadimento cognitivo sono tra le più impegnative e frequenti, non è neanche l’unico caso di mente molto attiva alla soglia o in prossimità del secolo di vita.

Il concetto chiave per comprendere come ciò avviene è la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di modificare la propria struttura in risposta all’esperienza. In pratica, il cervello funziona come una totalità in cui tutte le sue parti sono interconnesse come una ragnatela di processi. Si pensi ad un bosco dove ogni giorno cadono foglie ma si rinnova anche nuova vita. Un cambiamento strutturale può comportare la creazione o il rafforzamento di connessioni tra neuroni già esistenti oppure la crescita di nuovi neuroni producendo effettivi mutamenti.

Continuando a pensare e a stimolare il cervello produciamo nuove sinapsi, connessioni cerebrali, in grado di sostituirsi alle cellule che invecchiano. Ovviamente, avere stili di vita sani per tutto l’arco della vita favorisce la resilienza del cervello, come di qualsiasi altro organo del nostro corpo.

La prevenzione in medicina è sempre la via maestra, ma è anche vero che non è mai troppo tardi per allenare la nostra mente. Alla luce del dono della neuroplasticità e della flessibilità di un sistema che non smette mai di apprendere, un momentaneo disagio non deve farci perdere d’animo. Occorre ricordare che siamo un sistema in continua trasformazione, tutto ciò avviene già naturalmente, senza controllo alcuno da parte nostra. Averne coscienza è il primo passo per intraprendere un cammino di sano apprendimento. E’ molto importante anche la componente emotiva: se ci si annoia, il cervello non si mette a funzionare. Laddove ci si appassiona, si attivano e si creano molte nuove connessioni cerebrali.

Per questo motivo, anche un piccolo intervento attivo all’interno del nostro complesso sistema può ottenere risultati eccellenti: la partecipazione ad attività anche sedentarie, ma che richiedono un coinvolgimento cognitivo, può rompere un circolo vizioso. E ripristinando il fluire dell’energia, gli esiti saranno inaspettati.

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