IL PROCURATORE CREATIVO

di JOHNNY RONCALLI – Capristo, Capristo, chi era costui? Suona bene e mi piace il richiamo ai Promessi Sposi.

Il Capristo sarebbe il procuratore capo della Repubblica di Taranto e prima ancora di Trani. Uso il condizionale contro voglia, ma lo uso: avrebbe – guarda un po’ – deciso che tale Giuseppe Cuoccio dovesse risultare colpevole di usura e, per non sbagliare, avrebbe esercitato pressioni sul PM incaricato delle indagini, sostenuto, per così dire, da imprenditori che dall’incriminazione del Cuoccio avrebbero tratto vantaggi.

Tutto una condizionalità al momento, sia chiaro, ma almeno ce l’ho fatta a usare la parola più stupida della storia.

Capristo, sia pur carneade per i più, in realtà non ama l’anonimato, e in passato la cronaca lo ha visto protagonista più volte, con lo scalpore di tante inchieste. Il Sistema Siracusano, con coinvolgimento del Consiglio di Stato, di magistrati e politici, il depistaggio sull’inchiesta Eni per le tangenti nigeriane dell’Eni stesso, indagini sui generis su varie agenzie di rating: queste alcune delle vicende che lo vedono protagonista, nel bene o nel male. Sempre al condizionale.

Insomma, parrebbe che dove c’è Capristo c’è cosa, sotto sotto si muovono le acque, mai impetuose ma nemmeno stagnanti. Va detto però che al momento più che esserci cosa c’è casa, visto che è finito agli arresti domiciliari.

L’iniziale contro-voglia ad utilizzare il condizionale nasce dal binomio Capristo-Autismo, per il sottoscritto tema ben più tragico dei precedenti. Anche qui, anni addietro, il procuratore avrebbe promosso un’indagine sulla presunta correlazione tra vaccini e autismo, rinnovando per l’ennesima volta la straziante ricerca di un capro espiatorio a cui attribuire la genesi-insorgenza della sindrome. E soprattutto scatenando in tante famiglie dubbi e sensi di colpa di cui non avrebbero proprio bisogno, essendo già abbastanza disperate di partenza.

Non mi pronuncio su nulla. Nemmeno sulla questione autismo, ma l’assenza di correlazione specifica è conclamata dalla comunità internazionale. Sarebbe a dire, traduco con indulgenza, che non è possibile affermare che le persone autistiche siano tali a causa di vaccini. Punto.

Ma non voglio togliere spazio a Capristo, il protagonista qui è lui, con il suo eclettismo, la sua variegata potenzialità, i suoi modi.

Modi per lo più condizionali.

Un pensiero su “IL PROCURATORE CREATIVO

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr.Dott. JOHNNY RONCALLI,
    perché mai condizionare il condizionale ?
    Qui ci sono :
    1) una bella incriminazione , tecnicamente un’iniziale ipotesi investigativa , alias notizia di reato , con tanto d’indagine preliminare ;
    2) un Pubblico Ministero Capo in Potenza , non so se bello o brutto e poco conta, di certo funzionalmente della stessa potestà istituzionale dell’esimio Collega e “suo” Carneade , ma convinto della sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico del collega Procuratore della Repubblica in Taranto ;
    3) un Giudice per le Indagini Preliminari che, vagliata la richiesta di applicazione di una misura cautelare a tutela di specifiche esigenze precisamente enunciate nel sistema processualpenalistico del nostro sgangherato Paese , ritenutane la fondatezza applica al menzionato Sig. Carneade gli arresti domiciliari , “restrizione” recentemente sperimentata in Italia , volenti o nolenti, più o meno da una sessantina di milioni di persone ;
    4) un dott. Capristo , oltre che nolente immagino soprattutto imbufalito di sperimentare che quella legge che sta scritto uguale per tutti qualche volta sia…proprio così, nei confronti del quale si è applicata la custodia domestica (quella vera criminalmente parlando, nulla a che fare con il Covid19) , e che ovviamente e ben a ragione salta a cavallo della più o meno nota presunzione di non colpevolezza , facendosene legittimo scudo ;
    5) un procedimento penale ( che proprio non è da prendere alla stregua di un fastidioso foruncolo in una natica) che , come suol dirsi, si svilupperà nelle prevedute fasi processuali.
    Gli esiti, al momento, solo il Padreterno può conoscerli.
    Questi, a casa mia, sono fatti.
    Certo, fatti del momento o, per dirla in linguaggio forense, “..allo stato del procedimento “.
    Ma non hanno nulla a che fare con l’uso del condizionale .
    Amen.
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi
    P.S.: per favore, lasci stare I PROMESSI SPOSI. Quella è roba seria. Per sempre, e non solo “..allo stato degli atti”.

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